Abruzzo

Bollette, bebè e anziani: arrivano gli aiuti per le famiglie abruzzesi

27 Maggio 2025

Piano per il sociale: pronto un fondo da oltre un milione di euro dalla Regione. Ecco la ripartizione

Vale più di un milione di euro il Piano regionale integrato di interventi per le famiglie meno abbienti dell’Abruzzo, da attuare attraverso 24 ambiti sociali. Dal bonus bebè alla riconferma dei buoni servizio, passando dal contributo babysitter ai centri aggregativi per adolescenti. Misure per la maggior parte destinate a nuclei con redditi bassi che faticano ad arrivare alla fine del mese. Con una novità: la cifra record di oltre 700mila euro per potenziare le attività dei Centri per la famiglia. A definire la ripartizione delle somme in due macro aree è una delibera di giunta dell’assessore Roberto Santangelo, in corso di approvazione, che si basa su un modello condiviso dal Dipartimento per le politiche della famiglia. «Su indicazione del Governo» spiega Santangelo «potenziamo la dotazione finanziaria anche dei consultori familiari, luoghi fisici aperti sul territorio e al territorio. Con le risorse ai Centri per la famiglia inoltre assicuriamo un importante monitoraggio dei diversi bisogni a livello locale, fornendo risposte concrete e flessibili. Si tratta di nuovo modello regionale che permetterà di valorizzare le risorse del territorio e favorirà la messa a punto di interventi mirati, non soltanto in chiave di risparmio di spesa sociale, ma anche di adeguamento e personalizzazione dei servizi».

CONSULTORI E FAMIGLIE Il piano ha un fondo complessivo di 1.168.431. Quella del “sociale” con un fondo da 743.142 euro finalizzata alla valorizzazione del ruolo dei Centri per la famiglia «che erogano servizi di sensibilizzazione delle famiglie su prevenzione ed effetti riguardo l’assunzione di sostanze psicotrope, servizi finalizzati alla valorizzazione pratica dell’invecchiamento attivo, anche attraverso il coinvolgimento volontario delle persone anziane in attività di accompagnamento, assistenza e consulenza alle famiglie». Senza dimenticare il «sostegno alla genitorialità e alle famiglie in un’auspicata prospettiva di community care» un altro passaggio in delibera «con l’obiettivo, tra gli altri, di incrementare il tasso di natalità attraverso azioni migliorative dei servizi che supportano la maternità e la paternità». Infine i Consultori familiari «con i servizi di mediazione, consulenza legale, psicologica, sociale, educativa genitoriale, con specifica attenzione alle situazioni di disagio, fragilità e conflitto familiare». 

PER L’AQUILA E AVEZZANO La Regione intende inoltre «assegnare 40.000 euro – in base alla ripartizione dei fondi – a favore degli Enti capofila di Ambito distrettuale (Ecad) di L’Aquila e Avezzano con vincolo di destinazione per attività di collaborazione con consultori familiari sociali privati non muniti di autorizzazione sanitaria già operanti nei rispettivi territori». Così gli unici due Enti d’ambito che non sono dotati dei Centri per famiglia, da quest’anno potranno fare accordi con i consultori erogando i relativi servizi. 

NIDO E DOPOSCUOLA La seconda linea di finanziamento, quella dei “servizi”, ha un budget di 425.589 euro per l’aiuto finanziario alle famiglie in difficoltà. Tra questi ci sono i “buoni servizio” ovvero il sostegno alle famiglie in condizione di fragilità socio-economica o di isolamento sociale per servizi educativi di cura e custodia di minori con età fino a 14 anni (fino a 18 anni nel caso di minori riconosciuti in stato di handicap o situazioni di particolare disagio) e di anziani conviventi. Per servizi s’intendono: asili nido, servizi integrativi pubblici e privati, spazi gioco o ludoteche, doposcuola o centri studi, centri aggregativi per adolescenti, buoni babysitter, servizi educativi in contesti familiari e domiciliari (come supporto a famiglie multi problematiche e in presenza di disturbi psichiatrici), e servizi specialistici e di supporto all’assistenza degli anziani.

UTENZE E BONUS BEBè Risorse finanziare mirate al sostegno per contrastare il caro-energia, per le utenze domestiche (energia elettrica e gas); per l’acquisto di beni di prima necessità per bambini o adolescenti fino al 16° anno d’età, per gestanti, padri o madri soli in situazione di disagio economico e famiglie multiproblematiche con figli in situazioni di difficoltà o di isolamento sociale; per l’acquisto di beni di prima necessità per anziani in carico alle famiglie e con le stesse conviventi. E infine il “bonus nascita”, un sostegno economico da corrispondere alle famiglie per nuove nascite nel 2025 per adozione o affidamento preadottivo di un minore. Per ottenere il finanziamento ed erogare i servizi, gli Enti d’ambito, dopo l’approvazione della delibera di giunta regionale, hanno tre mesi di tempo per rispondere attraverso i loro i piani locali. Successivamente i Comuni, a seconda del fabbisogno che rilevano a livello locale, pubblicano i singoli avvisi erogando i servizi. «Investire sulla famiglia e sulla natalità restando accanto sempre alle fasce più fragili della società significa aver ben chiare le nostre priorità: siamo una regione che punta sui giovani, che rappresentano il futuro nel nostro territorio. Risorse che non possiamo permetterci il lusso di perdere», chiosa Santangelo. 

RIPARTIZIONE PER AMBITO La somma delle due macroaree del Piano regionale integrato per la famiglia 2025, viene così ripartita attraverso 24 ambiti distrettuali (Ecad): L’Aquila 78.468 euro, Marsica 74.044 euro, Avezzano 55.216, Peligno 63.117, Montagne Aquilane 48.535, Sangrino 31.604, Vastese 60.500, Chieti 39.505, Val di Foro 44.472, Ortonese 29.798, Frentano 46.616, Sangro-Aventino 46.729, Marrucino 29.459, Alto Vastese 30.137, Pescara 88.379, Metropolitano Pescarese 52.824, Montagna Pescarese 37.248, Montesilvano 42.440, Vestino Pescarese 30.475, Teramo 47.632, Val Vibrata 67.498, Tordino-Vomano 57.339, Fino-Cerrano 51.357, Gran Sasso-Laga 35.329 euro.