Abruzzo: l'economia frena, crolla la fiducia

14 Marzo 2012

Il Cresa: nel manifatturiero tiene l'export, cala l'occupazione. Anno nero per le costruzioni

PESCARA. L'economia abruzzese è nell'otto volante. Frena, accelera, perde velocità, recupera, sballottata dalla congiuntura internazionale alla quale l'espone la fragilità del suo tessuto produttivo. Ieri il rapporto del Cresa sul IV trimestre 2011 ha descritto un quadro di sostanziale stagnazione, con un leggero recupero sul trimestre precedente nell'ambito di un anno terribile. Oggi gli attesi dati Istat sull'export delle regioni accenderanno di nuovo qualche speranza di ripresa.

Ma basta lanciare un'occhiata ai dati dell'occupazione per avere il quadro reale della situazione. Il Cresa, nella sua "Indagine congiunturale sulle imprese manifatturiere" curata da Concettina Pascetta e condotta su 399 imprese abruzzesi, registra un -1,9% di occupati nel terzo trimestre, un dato che sprofonda al -7% nel settore delle costruzioni. Numeri sui quali nel 2012 non è ipotizzabile un rimbalzo positivo, se si tiene conto dei dati sulla cassa integrazione di febbraio che in Abruzzo hanno sfiorano un aumento del 42% rispetto a gennaio (ma qui anche la grande nevicata e lo sciopero dei Tir hanno fatto la loro parte).

Il presidente del Centro studi delle Camere di commercio Lorenzo Santilli non lascia molto spazio all'ottimismo: «Siamo di nuovo in stagnazione, e il manifatturiero vive anche una situazione peggiore rispetto ai dati, perché registriamo una discesa dell'ottimismo che crea quasi una sorta di rassegnazione, soprattutto nelle piccole imprese che stentano ancora di più rispetto al passato».

Se si aggiunge poi che l'Italia è ormai in recessione tecnica con un Pil che nel quarto trimestre 2011 è diminuito dello 0,7% rispetto al trimestre precedente e dello 0,4% nei confronti del quarto trimestre del 2010, il quadro si completa drammaticamente.

Ma veniamo ai dati. Secondo il Cresa il sistema manifatturiero abruzzese, nel quarto trimestre 2011 fa registrare una flessione generale: la produzione scende dell'1,2%, il fatturato dello 0,7%, il fatturato estero del 5,2%, gli ordini esteri del 4,1% e l'occupazione dell'1,9%. L'unico dato a far registrare una crescita è stato quello delle commesse del mercato italiano, con il +1,3%. Una percentuale, però, che non è sufficiente a recuperare il calo del periodo precedente. Dallo studio emerge che, su base annuale, rispetto al quarto trimestre 2010, gli indicatori sono generalmente positivi, ma in forte frenata: produzione +0,7%, fatturato +1,2%, fatturato estero +4,8%, ordini esteri +2%. Fanno eccezione l'occupazione (-1,9%), in peggioramento, e gli ordini interni (+0,8%).

Ma quello che il Cresa evidenzia è soprattutto il dato delle previsioni degli operatori per i prossimi sei mesi, che sono negative per tutti gli indicatori considerati (il numero indica la differenza tra le risposte con indice negativo e quelle con indice positivo): produzione -23,6%, fatturato -22,8%, occupazione -19,3%, e generalmente peggiori di quelle rilevate nel trimestre precedente.

I settori più in difficoltà sono quelli del legno e dei mobili, il metalmeccanico e quello relativo a lavorazioni di minerali non metalliferi. L'alimentare fa registrare variazioni congiunturali negative e tendenziali positive. Positivi su entrambi gli orizzonti temporali, invece, il tessile, l'elettromeccanico ed elettronico e il settore dei mezzi di trasporto. A soffrire di più, secondo l'indagine, sono state le medie imprese (50-249 addetti). Quelle grandi (oltre 250 addetti), invece, hanno fatto registrare miglioramenti trimestrali della produzione e della performance sul mercato nazionale. Le piccole imprese (10-49 addetti) mostrano andamenti congiunturali generalmente positivi e migliori della media regionale, ma su base annua i risultati sono prevalentemente negativi. Nel complesso, le aspettative degli operatori circa l'andamento dei prossimi sei mesi sono pessimistiche.

Più grave la situazione dell'edilizia, che nel 2º semestre 2011, registra una flessione generale rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso: la produzione scende del 4,8%, il fatturato dello 0,6%, le commesse del 3,4% e l'occupazione del 7%. Dall'indagine emerge anche che i dati su base annuale restano negativi, nonostante la lieve ripresa nell'ultimo trimestre.

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