Tra mare e cielo, la sfida della Guardia di finanza: in campo per l’estate sicura

7 Luglio 2025

Oltre 220 missioni aeree, salvataggi in alta quota e controlli lungo tutta la costa. Il generale Mendella: «È un territorio eterogeneo che ci tiene sempre impegnati»

PESCARA. Dall’alto dell’elicottero Aw139 della Guardia di finanza si apre il mare della Costa dei trabocchi in una giostra di colori che varia dal blu profondo al verde corallo; nell’acqua, con i motori da duemila cavalli che tracciano una scia di schiuma bianca, la motovedetta V815 pattuglia la costa dell'Abruzzo. Qui, tra cielo e mare, si incrociano i movimenti della Finanza per un’estate sicura: «L’Abruzzo è un territorio molto eterogeneo», dice il generale Fabio Mendella, comandante regionale della Finanza, «ha delle aree di montagna impegnative e il mare da controllare, d’estate diventa più semplice con la bella stagione e il nostro obiettivo è prevenire e contrastare il flusso irregolare di migranti».

OCCHI SULL'ABRUZZO  L’elicottero del Roan, il reparto operativo aeronavale della Finanza che ha competenza su tutto l'Abruzzo, si alza dalla base di Pescara. Un pugno di minuti e il velivolo, pilotato dal maggiore Mario Di Pippo, sorvola già il centro di Chieti: dall’oblò svetta la cattedrale di San Giustino circondata dai palazzi delle istituzioni. Poi, al di là di Francavilla e della striscia del nuovo ponte della Marina, l'elicottero punta verso Tollo, Ortona, San Vito Chietino, Rocca San Giovanni, Fossacesia e saluta i trabocchi, poi oltrepassa la foce del fiume Sangro e prosegue verso Vasto. Con una telecamera speciale che annulla la distanza e ingrandisce i dettagli, si inquadrano i pescherecci, anche e soprattutto quelli che non rispettano le regole e rischiano una multa pesante, dai mille a 10mila euro.

OTTICA A STRATI  Il comandante del Roan, il colonnello Salvatore Vaporieri, pilota con 3.200 ore di volo sulle spalle, lo sa: dall’alto, le cose si vedono con altri occhi. È un altro punto di vista che si apre sulla frenesia della terra: uno sguardo più largo per capire le ragioni di quello che accade giù. E dall’elicottero il sistema Itres, un’ottica che permette di scandagliare gli strati della terra, consente di capire se, in un lembo di terreno, c’è una piantagione di marijuana oppure un abbandono di rifiuti. La tecnologia supporta gli occhi degli uomini. «La visibilità che si ha dall’alto è completa», spiega Mendella, «per questo cerchiamo di assicurare la sinergia dei reparti di volo con i reparti territoriali. Solo così è possibile avere un impatto operativo migliore». E tutto questo si traduce in dati concreti: negli ultimi sei mesi la finanza ha svolto 223 missioni di sorvolo nell’ambito delle quali sono stati individuati due campi in cui si coltivava marjuana e sei discariche abusive con rifiuti pericolosi e non. Mentre in estate l’elicottero sorvola le acque in lungo e largo per il litorale; è d’inverno che i motori cambiano rotta, diretti verso le cime innevate delle montagne. «Negli ultimi sei mesi ci sono state 24 missioni di soccorso, che hanno portato in salvo 60 escursionisti, e due salme recuperate», continua il generale Mendella ricordando la collaborazione con le stazioni di soccorso alpino dell’Aquila e di Roccaraso. Ma gli elicotteri si alzano in volo anche per guardare e sorvegliare i maxi eventi che questa estate saranno organizzati in Abruzzo. Così, su fotografia di quanto accaduto lo scorso anno al G7 Sviluppo di Pescara dove migliaia di uomini sono stati impiegati per garantire la sicurezza della città.

DENTRO IL MARE  Al di sotto della linea di congiunzione tra cielo e mare, il comandante della stazione navale, il colonnello Matteo Guerra passa in rassegna l'equipaggio del V815, 22 metri capace di toccare i 55 nodi di velocità, composto dal comandante Stefano Di Gregorio, il direttore Augusto Santalucia, l’operatore di sistema Andrea Di Giampietro e il motorista Antonio Falanga. Gli otto mezzi navali della Finanza sono il primo argine di protezione verso la costa abruzzese, a partire dalla prevenzione dei traffici di droga in arrivo dall’Albania: i corrieri della droga via mare puntano, tradizionalmente, alle coste della Puglia, ma lasciare lo spazio acqueo abruzzese sguarnito di controlli vorrebbe dire invitare i trafficanti a nozze. Per i finanzieri del Roan, invece, il mare è come una strada da pattugliare: l’equipaggio si affianca ai diportisti e interviene per evitare che qualcuno non rispetti le regole e provochi incidenti. E poi la stazione navale tiene sotto controllo anche l’evasione fiscale che potrebbe nascondersi dietro le bandiere della nautica: i controlli sul posto si incrociano con l’intelligence per scoprire i furbi. È la missione quotidiana della Finanza: si chiama polizia economico finanziaria. Sopra le onde, sotto le nuvole, tra gli alberi e le rocce: la Guardia di Finanza vigila. Perché tra cielo, terra e mare, la sicurezza non va mai in vacanza.

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