Abruzzo, nel 2007 oltre 20mila assunzioni

26 Giugno 2007

Le previsioni delle imprese della regione secondo il rapporto Excelsior-ministero

PESCARA. Nel corso dell'anno le aziende abruzzesi prevedono si fare oltre 20 mila assunzioni. A pochi giorni dalla diffusione dei dati Istat sull'occupazione nel primo trimestre 2007, arriva il rapporto Excelsior-Unioncamere-Ministero del lavoro sulle aspettative delle aziende per l'anno in corso. La ricerca è stata realizzata intervistando in Italia 100mila imprese (In Abruzzo circa 2mila) con almeno un dipendente di tutti i settori economici e di tutte le tipologie dimensionali. L'Abruzzo conferma e migliora la tendenza registrata da dati Istat della settimana scorsa (leggera flessione dell'occupazione ma forte incremento degli addetti nell'industria), con una previsione di ingressi di 20.730 addetti (9,2%), uscite per pensionamenti o scadenze di contratto pari a 17.510 (7,8%) con un saldo positivo di 3.220 unità (1,4%), leggermente inferiore all'anno precedente quando le previsioni d'ingresso erano state 24.360.

A livello regionale, il saldo più consistente è atteso per il terzo anno di seguito in Molise (+3,1%, prossimo al 3,2% dello scorso anno), seguito da Basilicata (+1,7%, contro il +2,0% del 2006). Scivolano in basso le previsioni delle imprese di Sardegna, Calabria, Puglia. L'Abruzzo con il +1,4% fa leggermente peggio dello scorso anno ma si conferma una delle regioni italiane con un maggiore dinamismo, a fronte di andamenti pressoché stazionari al Centro-Nord.
Si conferma infatti, a livello generale, sottolinea il presidente di Unioncamere, Andrea Mondello la frenata occupazionale prevista già un anno fa, effetto della ristrutturazione e selezione che colpisce in particolare il tessuto della piccola e piccolissima impresa. Secondo Mondello è invece positivo «il fatto che anche sul versante occupazionale l'industria manifatturiera dia importanti segnali di tenuta e in alcuni casi crescita».

L'Abruzzo è invece in netta controtendenza rispetto alla crescita occupazionale nei diversi settori produttivi. In Italia si prevede generalmente un rallentamento dell'occupazione nell'industria e un aumento nei servizi, soprattutto in quelli a più alto valore aggiunto professionale, come turismo e terziario avanzato. L'Abruzzo invece prevede di crescere nell'industria, e soprattutto nella grande industria, mentre dovrebbe continuare ad arretrare nei servizi. Uno scotto pagato, secondo alcuni analisti, alla bassa qualità dell'occupazione in questo settore, dove è forte il peso del commercio. Altro settore in cui l'Abruzzo è in controtendenza è quello delle costruzioni che nella regione è praticamente fermo (facendo risaltare il ruolo dell'industria in senso stretto nella crescita occupazionale) mentre l'offerta di lavoro nelle costruzioni a livello nazionale si attesta su un +1,5%.
Unioncamere sottolinea infine per tutte le regioni e tutti i settori «la distanza che ancora permane nel rapporto tra sistema delle imprese e offerta formativa».