La piscina olimpionica all'aperto delle Naiadi a Pescara

CORONAVIRUS / LA RIPRESA

Abruzzo, prossimo passo tocca a palestre e piscine: quando (e quante) riapriranno?

Il governo studia la data del 18 maggio, alcune sono pronte, altre pensano a giugno. Ma molte attività possono non farcela. Come fare con gli abbonamenti. E la federazione nuoto (e pallanuoto) Abruzzo cala il sipario: "Stagione compromessa"

p>PESCARA. Dopo le attività (individuali) all'aperto tocca a quelle al chiuso: le palestre, la sale sportive in generale, welness e piscine. Ma come si possono combinare prevenzione, sport e promiscuità in saloni per esercizi, docce, nell'utilizzo di attrezzi ginnici e pesi? E' quanto si stanno domandando gli esperti che studiano il prossimo passo della riapertura. Il ministero dello Sport sta provando a definire un protocollo per la ripresa dell’attività fisica anche nei luoghi chiusi. E la data indicativa sembra essere quella del 18 maggio, a patto che la curva dei contagi lo consenta sia a livello locale sia a livello nazionale. In Italia, secondo l’Istat, in 20 milioni praticavano attività sportive con più o meno impegno fino al lockdown dell' l’8 marzo. Per un giro d’affari di circa 10 miliardi di euro l’anno. E che si è quasi del tutto azzerato.

COME FARE CON GLI ABBONAMENTI. Per arginare il disastro economico, molte palestre e centri wellness hanno proposto ai clienti di “congelare” gli abbonamenti per poi riprenderli a emergenza finita. Tuttavia molte attività possono non farcela a sopravvivere al lockdown e, dunque, il cliente può non avere convenienza a congelare un abbonamento. Quindi, se lo vuole, «il consumatore ha diritto al rimborso della quota parte di abbonamento del quale non può usufruire (o del singolo titolo di ingresso)», come ha spiegato all’Adnkronos il presidente dell’Unione nazionale consumatori, Massimiliano Dona. Stessa cosa ritiene il Codacons (citando l’art. 1463 del codice civile) sottolineando come il rimborso debba essere proporzionale al periodo di chiusura delle strutture e quindi alla mancata prestazione dei servizi venduti.

Nel caso in cui l'abbonamento sia a ingressi è ragionevole ritenere che l’utente possa usare il suo diritto di accesso quando finisce l’emergenza. Se invece l’abbonamento è mensile o annuale, con ingresso libero, si dovrebbe avere diritto alla restituzione della quota parte dell’abbonamento non utilizzata durante l’emergenza.

E se il pagamento dell’abbonamento è ancora in corso d’essere? Secondo l’Unione consumatori, se si è stipulato un contratto di finanziamento per la palestra o la piscina si può interrompere il versamento delle rate comunicando alla finanziaria per iscritto l’impossibilità di frequentare causata dall’emergenza Covid-19.

LE PISCINE. «Credo di poter dire che per giugno potremo riaprire in sicurezza», annuncia il direttore generale dell'impianto pescarese della Naiadi, il più grande della regione. Nazzareno Di Matteo, nominato direttore dalla cordata di imprese che ha rilevato la struttura dopo il fallimento dello scorso anno, non nasconde le difficoltà del periodo: «La condizione essenziale è però quella che il protocollo Fin possa essere validato dal Comitato tecnico scientifico. Noi come Naiadi abbiamo studiato delle soluzioni che ci possano permettere, di poter riprendere alcune attività, potendo contare sulla piscina scoperta. Fra queste, quella delle cabine a rotazione, per poterle utilizzare come spogliatoi, attraverso una sanificazione costante. Con più docce poste all'aperto, ci sarà dunque la possibilità di non utilizzare gli spogliatoi, considerando che abbiamo la possibilità, avendo molto spazio, di far svolgere - conclude Di Matteo - diverse attività sportive, nel periodo estivo, in esterna».

Anche Camillo Spadano della storica palestra (con piscina) pescarese Nubiana (Camillo Spadano Fitness) ha "studiato" in questo periodo di fermo obbligatorio. E sarebbe pronto a riaprire subito con tutte le prescrizioni inserite nel protocollo sicurezza: "Ho ampi spazi a disposizione nei quali posso garantire turnazione, distanze, igienizzazione e sanificazione". Per "il prof" pescarese è questione di impegno ma anche di responsabilità: "Da tempo metto a disposizione dei clienti materiali per igienizzare gli attrezzi ogni qual volta che lo vogliono, adesso a maggior ragione diventa interesse di tutti prevenire ed igienizzare".

Parla di percorsi per la preve,zione e digitalizzazione dei servizi anche Riccardo Fustinoni gestore della piscina provinciale di Pescara: "In attesa di una data, ci stiamo adeguando a tutte le prescrizioni in vista della riapertura in tutta sicurezza. C'è stato il contatto individuale con i nostri clienti, abbiamo loro dato la disponibilità di proseguire gli abbonamenti con l'aggiunta dei mesi persi".

NUOTO E PALLANUOTO. Ma a tirare le somme sulle conseguenze nell'attività sportiva vera e propria di nuoto, pallanuoto e sincronizzato e sui danni economici per tutto il settore in Abruzzo, ci pensa il presidente regionale della Federazione nuoto Cristiano Carpente interpellato dall'agenzia Ansa: «La stagione che sarebbe dovuta già partire da qualche settimana, è compromessa. Si può considerare praticamente chiusa, perché quasi tutti gli appuntamenti salteranno. Non siamo in grado in questo momento di fissare un calendario di eventi. L'attività agonistica vera e propria non è in calendario». Il settore, senza misure di sostegno, rischia danni inimmaginabili. Devo dire che un primo passo lo potremo fare con il sostegno del Credito Sportivo con dei prestiti che potranno essere concessi. Come Fin Abruzzo abbiamo poi avviato una interlocuzione con l'assessore regionale allo Sport, Liris, per chiedere che la Regione sostenga il nostro movimento e decida di stanziare dei fondi e di provvedere a studiare delle agevolazioni senza le quali il nostro movimento non sarebbe in grado di ripartire. Le nostre richieste sono anche indirizzate all'ottenimento di contributi a fondo perduto per gli anni 2020 e 2021, da destinare - conclude Carpente - alle società sportive che gestiscono gli impianti, ed alle società sportive in genere, per avere un sostegno concreto per la ripresa delle attività, quando questo sarà possibile».

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