Abruzzo, sabato 7 partono i saldi

Confcommercio: famiglie spenderanno in media 227 euro. Codacons: sarà flop
ROMA. Sono partiti oggi in Sicilia, poi tocca alla Basilicata e sabato è la volta dell'Abruzzo insieme alle altre regioni. Sono i tanto attesi saldi estivi, un rito quello delle vendite ribassate, che questa stagione, secondo le stime dell'Ufficio Studi di Confcommercio vale complessivamente intorno ai 3,5 miliardi di euro. A fare shopping secondo l'associazione dei commercianti saranno 15 milioni e mezzo di famiglie che spenderanno in media 227 euro: poco meno di 100 euro invece l'acquisto medio per persona. Secondo il presidente di Federazione Moda Italia e vice presidente di Confcommercio, Renato Borghi «c'è attesa per questi saldi estivi». E, dopo una stagione di consumi non esaltante e nonostante un incipiente "dittatura del digitale" con il crescere delle vendite online, le previsioni di vendita sono pressoché in linea con quelle dell'anno scorso.
Di diverso avviso i consumatori del Codacons secondo i quali la stagione sarà un flop e la spesa calerà del 5% con uno scontrino medio che si fermerà a 64 euro a testa e una riduzione della spesa più marcata al Sud dove si registreranno picchi fino al -15%. Secondo i consumatori inoltre la crisi non riguarderà però grandi firme nelle grandi città e outlet che faranno il pienone, specialmente durante i primi giorni delle vendite speciali mentre per tutti gli altri soffriranno del boom dell'e-commerce grazie al quale «i consumatori possono trovare articoli scontati tutto l'anno, e per acquistarli non devono nemmeno uscire da casa, basta un clic sul PC o sullo smartphone. Anche per questo gli sconti di fine stagione non esercitano più alcun fascino sui cittadini e andrebbero del tutto aboliti». E, non a caso, Confcommercio ricorda di avere chiesto l'introduzione della web tax «perché i colossi del web devono stare nello stesso mercato con le stesse regole e con le stesse imposte delle nostre attività. A questo proposito, auspichiamo che la Ue guardi a quanto deciso dalla Corte Suprema USA che ha dato il via libera alle tasse sulle vendite on-line».
Tutti infine, commercianti e consumatori, ricordano le tradizionali regole "antifregature": i capi si possono cambiare; le carte di credito devono essere accettate; il prezzo originario e la percentuale dello sconto devono essere indicati; diffidate di sconti oltre il 50%; girate e guardate prima di acquistare.