Abruzzo

Abruzzo, vitalizi a 141 politici: la spesa per le pensioni d’oro resiste ai tagli. C’è chi prende più di 5mila euro al mese

29 Luglio 2025

La spesa per i vitalizi è di oltre quattro milioni di euro all’anno. Nell’elenco ci sono ex consiglieri ed ex assessori. Tra tanti tagli, ecco i costi intoccabili

PESCARA. A leggere l’elenco dei 141 politici ed ex politici abruzzesi che, anche per il 2025 dei tagli su tutto tranne che alle spese della politica, prendono il vitalizio sembra di ripercorrere la storia recente dell’Abruzzo: un viaggio nel tempo dalla prima repubblica della Democrazia cristiana fino allo scandalo degli arresti della Tangentopoli del 1992, la seconda repubblica traballante di transizione, un’altra catena di arresti nel 2007 fino agli amministratori che ricoprono ancora incarichi pubblici. Anche i vitalizi sono degli illustri sconosciuti al banco dell’Abruzzo dei tagli: se l’amministrazione Marsilio è obbligata a ridurre la spesa pubblica per coprire il disavanzo della sanità – 113 milioni di euro soltanto per il 2024 con una previsione altrettanto profonda per il 2025 – non è dalla politica che si può pensare di trarre linfa vitale. Neanche un centesimo. La bozza di bilancio che, dalle ore 15 di oggi, arriva in consiglio regionale contiene una riduzione di contributi per la sanità, l’agricoltura, cultura, sport, ambiente, sociale, promozione turistica e università ma la politica sfugge e resiste alla tagliola.

TUTTI I SOLDI. Il sistema della politica regionale – segretari, collaboratori e portaborse – ci costa già 3,5 milioni di soldi pubblici liquidati ai gruppi consiliari. La classifica, dal partito più “ricco” al più “povero” in base ai consiglieri eletti, è questa: FdI, Pd, Forza Italia, Lega, Marsilio Presidente, M5S, Abruzzo Insieme, Noi Moderati, Azione e gruppo misto. E poi ci sono gli stipendi a vita: la mole dei vitalizi batte tutto, anche le spese dei partiti. I 141 fortunati vincitori della lotteria dei vitalizi hanno un impatto di oltre 4 milioni sulle casse (dissestate) della Regione: nei primi cinque mesi del 2025, sono stati pagati già 1,7 milioni. Nel 2024, con un elenco di 146 percettori, la spesa era stata di 4,2 milioni; l’importo più alto degli ultimi anni era stato toccato nel 2017: 4,4 milioni con una lista quasi infinita di 155 beneficiari.

PENSIONI D’ORO. Sono due gli ex amministratori che percepiscono il massimo del massimo, 5.873,22 euro lordi al mese: Vincenzo Del Colle della Dc, un curriculum in cui spicca l’elezione a presidente della Regione tra il 1992 e il 1995 negli anni pericolosi della Tangentopoli nostrana, e Giuseppe Tagliente, una parabola ascendente da consigliere comunale a Vasto fino a diventare prima sindaco e poi presidente del consiglio regionale dal 2000 al 2005. Sul podio degli oltre 5mila euro c’è anche Mario Amicone, un passato democristiano da sindaco di Miglianico, consigliere provinciale, presidente della Provincia di Chieti, assessore regionale, consigliere regionale e poi anche direttore generale dell’Arta: per lui 5.315 euro lordi al mese. Un altro ex politico si piazza sopra alla soglia dei 5mila euro: Ugo Giannunzio, ex sindaco di Capestrano ed ex assessore regionale socialista (5.021,79 euro lordi al mese).

PRESENTE STORICO. Nell’elenco dei 141 fortunati ci sono anche amministratori che attualmente ricoprono incarichi di peso: c’è Nazario Pagano di Forza Italia, deputato e presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, che era stato eletto in consiglio regionale fino a diventarne anche presidente dal 2009 al 2014 (4.345,65 euro); c’è l’assessore regionale alla Salute Nicoletta Verì, in passato consigliera regionale nello stesso 2009-2014 (1.787,48 euro); c’è il sindaco di Pescara, Carlo Masci di Forza Italia, che era stato anche assessore regionale sempre tra il 2009 e il 2014 (1.882,73 euro); in lista anche Stefania Pezzopane del Pd, consigliera comunale all’Aquila con un curriculum politico denso di incarichi, dal Comune al Parlamento passando per la Regione (1995-2000) con 4.098,69 euro lordi al mese; poi c’è anche Donato Di Matteo, attuale consigliere comunale civico a Pescara, assessore regionale con l’amministrazione D’Alfonso (1.882,73 euro).

PECCATO ORIGINALE NEL 1973. All’origine dei vitalizi abruzzesi c’è una legge che affonda le sue radici nel 1973, “Norme sulla previdenza e il fondo di solidarietà a favore dei consiglieri della Regione Abruzzo”. L’articolo 1 recita: «È istituito presso il consiglio regionale il fondo di previdenza dei consiglieri della Regione Abruzzo per il pagamento di assegni vitalizi mensili ai consiglieri cessati dal mandato, o altri aventi diritto, secondo le norme della presente legge». Una legge poi ritoccata nel 2010. Ma i vitalizi restano.