«Rifiuti, no alla privatizzazione», in duemila verso lo sciopero

Quattro sindacati contestano la riorganizzazione dell’Agir: le società devono restare pubbliche
PESCARA. «Non è l’Agir e non è nemmeno la politica che deve decidere la privatizzazione del settore dei rifiuti in Abruzzo: sono i quattro territori provinciali che, ognuno per conto suo, devono scegliere il loro destino». I duemila lavoratori abruzzesi delle sette aziende pubbliche dei rifiuti sono in stato di agitazione e marciano verso lo sciopero: una protesta con i rifiuti lasciati in strada e sotto le finestre. Oggi alle ore 11, nel palazzo della prefettura dell’Aquila, è in programma un vertice per sventare la paralisi della raccolta dell’immondizia: da una parte ci sono i sindacati Fp-Cgil, Uiltrasporti, Fiadel e Ugl; dall’altra il prefetto Giancarlo Di Vincenzo nel ruolo di arbitro.
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