APPALTI E TERREMOTOLetta: turbato dalle cose sentite e scrive una lettera alla Pezzopane

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta risponde con una lettera alla missiva inviatagli dal presidente della provincia dell'Aquila, Stefania Pezzopane. "I miei uffici mi hanno informato male"

ROMA. Turbato e ingannato. Così dice di sentirsi il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta all’indomani della scoperta che alcune ditte attive al G8 della Maddalena lavorarono anche all’Aquila.

Lo confessa in una lettera scritta alla presidente della Provincia dell’Aquila Stefania Pezzopane in risposta, scrive, a una missiva inviata «da un’abruzzese di Onna a un abruzzese di Avezzano», nella quale la Pezzopane chiede ragione delle rassicurazioni di Letta sugli imprenditori intercettati mentre ridevano pensando agli affari del terremoto. Letta aveva detto che nessuno di loro aveva e avrebbe lavorato all’Aquila. Notizia poi smentita dai servizi pubblicati dal Centro. Ieri Letta ha scritto di aver ripetuto solo quello che i suoi uffici dicevano su quelle ditte e in particolare che la Btp era fuori.

«Tante cose sentite e viste in questi giorni hanno turbato anche me», scrive Letta alla Pezzopane, «come tutti quelli che nei giorni del terremoto hanno sentito lacerarsi qualcosa dentro e hanno perso per un bel pezzo la capacità di sorridere e, ancor più, di ridere. Nel contempo, non Le nascondo la preoccupazione che questa vicenda sia deflagrata proprio nel corso di un periodo particolare, che certamente rischia di appannare la serenità del dibattito che pure è giusto intorno a vicende così drammatiche».

Letta ribadisce che le leggi che regolamentano la Protezione civile sono necessarie per intervenire in tempi rapidissimi in caso di emergenza, ma, aggiunge, «penso anch’io con orrore, come Lei disse qualche giorno fa a L’Aquila, a chi crede che le calamità possano essere un pretesto per fare buoni affari. Il terremoto, le vittime, la desolazione che ne consegue meritano ben altri sentimenti e ben altra pietà. Altro che affari! Ma, se qualcuno ha pensato il contrario, tutti faremo in modo che si ricreda!».

«Prima di fare le affermazioni che Lei mi contesta nella Sua accorata lettera», aggiunge Letta «avevo fatto eseguire dai miei uffici una ricognizione della situazione. I risultati li metto adesso, volentieri, a Sua disposizione: sono contenuti nel documento che allego alla presente».

Letta conclude la lettera «con la certezza che non verranno meno in futuro il rigore sin qui seguito, il metodo della totale trasparenza dell’azione pubblica, la determinazione rigorosa nell’uso di procedure perfettamente legali, la facilitazione dei controlli e della collaborazione tra diversi Organi pubblici, utilizzati in questa prima fase di interventi», e conferma alla Pezzopane «l’impegno del Governo e mio personale di andare avanti sulla via della totale e limpida rinascita dell’Aquila e della sua economia».

Scrive alla Pezzopane anche Altero Matteoli, ministro delle Infrastrutture, assicurando di aver impartito «sin dal primo momento precise direttive in merito alle procedure e ai controlli».

Commentando l’inchiesta il governatore Gianni Chiodi ha parlato di «polverone». Per il commissario delegato alla ricostruzione, l’auspicio di fronte agli sviluppi aquilani delle indagini sul G8 della Maddalena, è che la magistratura «indaghi a fondo e arrivi alle conclusioni presto e bene, perché questo clima di sospetto diffuso non ci fa bene». Chiodi, pur parlando di indagini legittime, ha paventato il rischio del rallentamento dell’attività della ricostruzione. «Qui», ha commentato, «tutti quanti sono talmente intimoriti nel loro lavoro a partire dai nostri dirigenti e il rischio che si corre è che tutti mettano il freno a mano, se non addirittura un’inchiodata vera e propria».

I Consiglieri regionali dell’Italia dei Valori, primo firmatario il capogruppo Carlo Costantini, hanno depositato ieri un’interrogazione in cui si chiede a Chiodi di fare chiarezza su una parte delle vicende dell’emergenza e della ricostruzione gestite dal sistema della Protezione Civile. La conferenza dei Capigruppo del Consiglio Regionale ha invece bloccato la richiesta di IdV di istituire una commissione di inchiesta sul terremoto.

Infine il Pd ha presentato un’interrogazione parlamentare a firma di Lanfranco Tenaglia, Sandro Maran e Giovanni Lolli, per conoscere la lista delle aziende che hanno operato, e stanno operando, nei cantieri post sisma.