Arrostiland, ci siamo quasi: 4 comuni alla finalissima e ora scattano i sopralluoghi

Sono Pratola Peligna, San Benedetto dei Marsi, Mosciano Sant’Angelo e Fallo. I loro video premiati dagli organizzatori «perché hanno dimostrato inventiva»
PESCARA. Dall’impegno preso a suon di voti ai fatti. O meglio, ai video. Il cerchio si stringe sempre di più attorno ai comuni candidati ad ospitare la prossima edizione di Arrostiland, la “Woodstock” abruzzese dell’arrosticino che ogni anno raccoglie migliaia di visitatori da tutta Italia (e anche oltre). Dopo la scrematura del “Sondaggione” – oltre 670mila preferenze espresse – sono stati resi noti i nomi dei 4 borghi che hanno inviato i migliori video di presentazione. Pratola Peligna, San Benedetto dei Marsi, Mosciano Sant’Angelo e la sorpresa Fallo – che è riuscita a rendere il mondo di Hollywood protagonista del suo montaggio – sono stati i più apprezzati dagli organizzatori «per inventiva e soprattutto per impegno. Hanno dimostrato di voler fare sul serio». In programma adesso ci sono i sopralluoghi dei singoli borghi. Partiranno a ottobre e andranno avanti fino all’8 dicembre, quando verrà annunciato il paese dello “stato dell’anima” per il 2026, come ama definirlo Fausto Di Nella, il fondatore della festa di Pasquetta che ormai è sinonimo di Abruzzo.
IL FENOMENO ARROSTILAND
Partito nel 2013 come una giornata tra amici della community online “Abruzzo di Morris”, per festeggiare il Lunedì dell’Angelo, l’evento si è fatto progressivamente strada nel cuore degli abruzzesi fino a diventare una vera e propria istituzione. Ogni anno raccoglie sempre più consensi. E il web è la sua cassa di risonanza. Lo raccontano i numeri: 1.300.000 visualizzazioni generali, 42mila like, 13mila condivisioni e 1.400 commenti solo in quest’ultima edizione. Il ritorno in termini di visibilità per i borghi che ospitano il festival è evidente. Non c’è da stupirsi, quindi, se quella tra i tanti comuni candidati che abitano l’Abruzzo è una vera e propria competizione. Combattuta a suon di simpatia, orgoglio locale e relative canzonature degli altri borghi.
SCELTE SOFFERTE
I dieci comuni vincitori del sondaggio hanno dato il meglio di sé nei video di presentazione pubblicati sulle proprie pagine social. «Non è stato facile sceglierne 4. Fosse dipeso solo da noi, avremmo fatto più sopralluoghi», hanno spiegato gli organizzatori, «ma dobbiamo fare i conti con il tempo a disposizione». Ma poi ammettono: «Finita la selezione hai sempre l’impressione di aver lasciato dietro un’opportunità. Ci sono criteri logistici e infrastrutturali a cui guardiamo per decidere il posto dove organizzare Arrostiland, ma dipende anche dal tipo di festival che vogliamo fare. Di grandi dimensioni o più ridotte, sul mare o in montagna: alla fine, dipende anche da noi».
PER TORNARE A VIVERE
«Alcuni sindaci ci rimarranno male – è inevitabile – ma con i milioni di contatti che facciamo online abbiamo già dato visibilità ai loro paesi», prosegue l’organizzazione, che poi si sofferma sul caso del comune di Cansano, fermatosi alla fase del sondaggio: «Eppure il sindaco era contento, perché il concorso ha ridato vitalità alla sua comunità. Per giorni si è incontrato con i residenti per discutere della strategia migliore per vincere. E se quest’anno non ce l’hanno fatta, pazienza: ci riproveranno l’hanno prossimo». Forse è questo il senso più profondo di Arrostiland. Il sentimento di comunità che si crea tra chi condivide uno spazio per celebrare insieme una giornata di cibo e divertimento. Certo. Ma anche quello all’interno dei tanti paesi che combattono lo spopolamento e vedono in questo festival l’occasione per rilanciarsi, per rinascere. Anche come territorio. Chiedere conferma ai sindaci della Val Pescara, che hanno accolto in pompa magna gli organizzatori a Torre de’ Passeri, quando il comune era stato scelto a sorpresa come possibile sede dell’evento. E alla fine ha anche vinto.
UN POSTO SOLO IN PARADISO
Un solo biglietto per il “paradiso” dell’arrosticino e 4 sindaci a contenderselo. Considerando che l’anno scorso l’evento ha raccolto quasi 30mila persone, ci si aspetterebbe che il primo cittadino di Pratola Peligna Antonella Di Nino e quello di Mosciano Sant’Angelo Giuliano Galiffi siano i favoriti, perché amministrano i comuni di dimensioni maggiori. Eppure, anche Gianluca Castracane, sindaco di Fallo, che conta un centinaio di abitanti, continua a sperare. E non a torto: «Loro ci hanno fatto capire di voler fare sul serio. Un modo per organizzarla lì c’è», conferma l’entourage del Festival. A metà tra Davide e i due Golia c’è Antonio Cerasani, sindaco di San Benedetto dei Marsi, paese da 4mila abitanti. Sono questi gli sfidanti rimanenti che si giocheranno tutto nei sopralluoghi. In palio c’è il titolo di luogo dello “stato dell’anima”.