Bankitalia: la ripresa partirà dal settore auto

Il rapporto sull’economia dell’Abruzzo presentato all’Università di Teramo C’è un rallentamento della caduta, ma lavoro e credito sono ancora in calo

TERAMO. «Siamo in fase di rallentamento della caduta». Così Luigi Bettoni sintetizza i dati contenuti nel rapporto della Banca d’Italia sull’economia abruzzese. Un rapporto presentato ieri all’università di Teramo, alla presenza del rettore Luciano D’Amico e dei presidi di Scienze politiche Enrico Del Colle e Luigi Burroni di Scienze della comunicazione.

Definire l’annuncio del direttore della filiale dell’Aquila di Bankitalia una buona notiza è dire troppo. E’ più che altro il sintomo che si vede una luce in fondo al tunnel della crisi. Ma la strada da percorrere è ancora lunga. Bettoni infatti aggiunge che «nella prima metà del 2013 l’attività produttiva ha continuato a contrarsi, ma a ritmo inferiore del 2012» e che le esportazioni sono diminuite di valore (-2%) in particolare nei settori farmaceutico, elettronica e tessile-abbigliamento mentre si è registrata una ripresa di vendite all’estero di mezzi di trasporto (+3,9%)». Insomma, con ogni probabilità la ripresa in Abruzzo partirà dal Chietino. Un settore che invece ha un saldo attivo nelle esportazioni è l’alimentare «ma purtroppo non ha un gran peso nel Pil regionale».

Arretra ancora il credito alle imprese. Alla fine del primo semestre 2013 i prestiti bancari sono diminuiti del 3,1%: una contrazione che ha riguardato tutti i tipi di imprese. Non va meglio per le famiglie: le nuove erogazioni di mutui sono ulteriormente diminuite (-35%). «La propensione al risparmio delle famiglie si è accresciuta, anche se la disponibilità di denaro è diminuita: la raccolta bancaria è aumentata del 2,5%». E’ l’effetto diretto dei timori per il futuro, per cui le famiglie stringono la cinghia in previsione di tempi ancora più bui. Un accenno anche alla qualità del credito bancario: è peggiorata. Il flusso di nuove sofferenze è salito al 5,3% del totale dei prestiti (prima della crisi era meno del 2%).

Nel dettaglio scendono scendono Valter Di Giacinto e Alessandro Tosoni, sempre di Bankitalia. Una particolarità riguarda il settore delle costruzioni, che ha risentito meno della crisi rispetto alla media italiana: il calo della produzione nel primo semestre è stato del 3,9% a fronte dell’11,7% dell’Italia, ovviamente per effetto della ricostruzione post sisma. Non va così bene per il mercato immobiliare: le compravendite sono diminuite del 14,3% nel comparto residenziale. E’ un dato speculare alla flessione dei mutui.

D’altronde i dati sul mercato del lavoro non sono buoni. L’occupazione nei primi due trimestri è scesa del 2,3% rispetto al corrispondente periodo del 2012, soprattutto nell’industria e nelle costruzioni. Colpiti soprattutto i giovani (-11,9% fra i 15 e 34 anni), i maschi (-4,9%) e i lavoratori a tempo parziale (-13,7%). Il tasso di occupazione è sceso dal 55%, quello di disoccupazione è leggermente diminuito (dall’11,8 all’11,1), ma perchè sono diminuite le persone in cerca di lavoro.

Ma l'Abruzzo potrebbe agganciare la ripresa in ritardo. L'economista Pino Mauro annuncia che si sta «formando una sorta di anomalia rispetto al tasso di sviluppo». Spiega che dal 2008 al 2013 nella regione c'è stato un calo del tasso di occupazione dell'8.8%, è stato perso un miliardo di euro di Pil. Insomma «l'Abruzzo ha subito una recessione molto più profonda dell'Italia».

E le previsioni per il 2013 parlano di un Pil in calo del 2,2%, più di quello del sud che dovrebbe attestarsi su un -1,8%. , avverte Mauro che sottolinea anche uno scivolamento nella classifica delle regioni d'Europa dal 127° al 184° posto.

Interessante anche uno studio presentato sul lavoro degli stranieri in provincia, presentato da Valentina Meliciani della facoltà di scienze politiche di Teramo. Crescono le imprese straniere in Abruzzo. Dal 2008 al 2013 il tasso di incremento in provincia dell’Aquila è stato del 2,8%, a Chieti del 4,6%, a Pescara del 5,72% , a Teramo del 3,1%. L’etnia più presente a Teramo è la cinese, a Pescara la senegalese, a Chieti la svizzera e la tedesca. I settori: agricoltura, costruzioni, commercio, ristorazione, servizi alla persona e abbigliamento e pelletteria.

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