Benvenuto 2018, ma quanto ci costi caro

Chiudere l'anno sapendo che sono in arrivo tanti aumenti non aiuta a pensare positivo, soprattutto perchè per luce, gas e autostrada non saranno ritocchi simbolici

Se il buongiorno si vede dal mattino, beh, conviene incrociare le dita e pregare in vista del 2018: i primi segnali sono tutt’altro che incoraggianti. Chiudere l'anno sapendo che sono in arrivo aumenti delle bollette di luce e gas e delle tariffe autostradali non aiuta a pensare positivo. E non saranno ritocchi simbolici, tutt’altro: incideranno eccome sulle tasche degli italiani. L’Autorità dell’Energia ha fatto il suo annuncio l'altro giorno e le motivazioni non mancano, certo. Tutto ha un perché, tutto ha una spiegazione: per l’elettricità è decisivo l’incremento dei prezzi all’ingrosso e dei costi per adeguatezza e sicurezza, per il gas invece arriva il previsto effetto invernale. Bene, di tutto bisogna tener conto tranne che delle esigenze dei cittadini alle prese con i tanti problemi quotidiani, di chi fa fatica ad arrivare a fine mese dovendo fronteggiare spese sempre maggiori con budget bloccati (se va bene). E' inaccettabile che a fine anno arrivi una stangata di questo tipo, in un clima di generale distrazione legato al trambusto dei giorni di festa. Secondo l'Unione Consumatori una famiglia tipo dovrà pagare, dal 1° gennaio 2018 al 1° gennaio 2019, 28 euro in più per la luce e 51 euro in più per il gas. In molti la leggono come l'ennesima stangata e non si può dare loro torto: riscaldare la propria abitazione costa sempre di più, siamo di fronte ad aumenti delle tariffe che avranno un impatto elevato sui nuclei familiari numerosi e sulle famiglie a reddito medio-basso. E poi mettiamoci nei panni dei tantissimi pendolari costretti a viaggiare in autostrada per lavoro: un salasso anche per loro. Nel frattempo è iniziata la campagna elettorale a colpi di slogan e di promesse che contrastano con le problematiche e le aspettative della stragrande maggioranza degli italiani. Il 4 marzo andremo a votare, corriamo il rischio che dalle urne esca un quadro politico tutt’altro che definito: tre grandi schieramenti pronti a fronteggiarsi e nessuno, probabilmente, avrà i numeri per governare. Buon anno a tutti.