Botti e petardi, quattro feriti gravi

Giovane spara un colpo di pistola in casa. Bimbo ricoverato ad Avezzano

PESCARA. Un bimbo di sei anni di Ovindoli colpito dalle schegge di un petardo, un giovane di Manoppello che rischia di provocare una tragedia in casa dopo aver maneggiato incautamente la pistola del padre e altri due feriti nel Pescarese. E' il bilancio dei festeggiamenti di fine e inizio anno in Abruzzo. L'incidente più grave ieri pomeriggio a Ovindoli, quando un'esplosione ha fatto schizzare delle schegge che hanno colpito un bambino a un arto, al viso e alla testa.

Sono state le stesse persone presenti e i genitori del piccolo a chiedere aiuto. Un'ambulanza del 118 di Avezzano è intervenuta e il bimbo trasportato al pronto soccorso dell'ospedale marsicano per ricevere le prime cure. Poi i medici hanno disposto il trasferimento del bimbo nel reparto di neurochirurgia dell'ospedale San Salvatore, all'Aquila, più attrezzato per simili urgenze. I medici decideranno come intervenire per estrarre le schegge. Si tratta di un intervento molto delicato, ma per fortuna sembrano scongiurati pericoli per la vita del bambino.

Altri feriti per i botti a Castel di Sangro, dove due giovani turisti ventenni, di Napoli lui e di Roma lei, hanno riportato lievi ustioni.

Nel Pescarese, il bilancio è di tre feriti con 170 chili di bombe carta fai-da-te sequestrate e 15 cassonetti bruciati. Un ragazzo di 25 anni di Manoppello ha avuto problemi seri a una mano per il colpo esploso da una pistola calibro 7,65 mentre un ventenne di San Giovanni Teatino ha perso due dita per lo scoppio di un petardo e un altro ragazzo, 17 anni, di Pescara, si è ustionato una mano. In contrada Vallone di Manoppello, l'episodio più grave: alle 19,30 del 31 dicembre, G.P., 25 anni, ha preso la pistola del padre di 70 anni e, dopo averla pulita, si è ferito. In base alla ricostruzione dei carabinieri di Popoli, un colpo è partito per caso e ha trapassato un dito della mano sinistra. Il proiettile è esploso all'interno dell'abitazione. Il ragazzo è stato portato all'ospedale di Chieti e se la caverà con una prognosi di 25 giorni ma a questo punto il padre rischia una denuncia per incauta custodia dell'arma.

Le mani sono inevitabilmente gli arti più esposti all'uso incauto di botti e petardi. Nel Teramano, un quarantenne di Assisi, a Roseto per trascorrere il Capodanno con alcuni amici, è rimasto ferito alla mano destra per lo scoppio di un fuoco d'artificio. All'ospedale di Atri, invece, è finito un cinquantenne di Silvi per lo scoppio di un petardo: per lui, fortunatamante, solo ferite lievi e una prognosi di cinque giorni. A Pineto, qualcuno ha pensato di festeggiare l'arrivo del nuovo anno facendo scoppiare un botto in una cabina telefonica: nessun ferito, ma la cabina è stata quasi distrutta.

© RIPRODUZIONE RISERVATA