Bper: basta polemiche sulla sede a Lanciano

9 Ottobre 2014

Fornaciari: «All’Aquila nessuna chiusura di sportelli. Gestire i contributi-ricostruzione è un onere»

PESCARA. La Banca Popolare dell’Emilia Romagna (Bper) non ci sta ad essere messa in croce per la scelta di concentrare a Lanciano (e non all’Aquila, nella sede dell’ex Carispaq) la direzione dell’area adriatica, che comprende Abruzzo, Molise e la parte sud delle Marche. Il direttore di sede, Tarcisio Fornaciari, 56 anni, ha ascoltato gli attacchi che sono venuti tra gli altri dal sindaco Massimo Cialente, dal presidente della Fondazione Carispaq, Marco Fanfani, e dal numero uno dei costruttori del capoluogo, Gianni Frattale , E ora contrattacca.

Si parla di una scelta politica sbagliata, inopportuna...

«Bper non si occupa di politica. Il nostro mestiere è fare banca, garantendo servizi sempre più efficienti alle imprese e alle famiglie dei territori serviti. La scelta di localizzare a Lanciano la Direzione Territoriale Adriatica è motivata esclusivamente da una logica industriale. Bper non rinuncia al ruolo di banca del territorio, anzi si propone di rafforzarlo».

All’Aquila si dice che, dopo la direzione, chiuderete anche alcune filiali e si teme per l’occupazione.

«Non è assolutamente in programma, non se ne parla. Certo, il futuro delle banche non è prevedibile, siamo in una fase di grandi cambiamenti, ci saranno ulteriori scossoni di cui i giornali si occupano quotidianamente. Ma a oggi non c’è proprio nulla».

Perché proprio Lanciano?

«La scelta di Lanciano è orientata a intercettare e a sostenere le esigenze di tutto il tessuto economico e produttivo abruzzese, nella prospettiva di cogliere i segnali di ripresa, quando auspicabilmente si manifesteranno in modo più concreto. La nostra banca è determinata a svolgere il proprio ruolo a sostegno dell'economia stando a fianco di chi produce e crea ricchezza».

I costruttori dicono: la Bper se ne va proprio ora che L’Aquila è il più grande cantiere d’Europa, con 10 miliardi di finanziamenti in arrivo...

«Questa operatività concreta prescinde da valutazioni sulla convergenza di contributi pubblici in un determinato territorio. La sede della nuova Direzione territoriale ci sembra baricentrica per i territori da servire, che comprendono, oltre all'Abruzzo, una parte delle Marche e il Molise. La dorsale adriatica ha un tessuto imprenditoriale vasto, diversificato in vari settori e ben strutturato».

E la ricostruzione?

«Bper è e continuerà ad essere anche la banca degli aquilani e ha ben presenti le esigenze locali. La scelta di raccogliere e gestire, attraverso Carispaq, il 60 per cento dei contributi agevolati per la ricostruzione post-terremoto ha voluto essere un'operazione di servizio, che abbiamo fatto volentieri a sostegno del territorio e che continueremo a svolgere nelle zone colpite dal sisma, tanto in Abruzzo, quanto in Emilia. E' opportuno precisare che oggi questa attività rappresenta un onere, non un'opportunità di business. Confermiamo con convinzione il nostro impegno proprio perché i valori della vicinanza e territorialità sono un connotato del modo di fare banca di Bper».

Che cosa resterà all’Aquila?

«Il giusto riconoscimento del ruolo istituzionale svolto dall'Aquila come capoluogo di regione ha motivato la scelta di localizzare in città il Comitato Territoriale della Direzione Adriatica. Si tratta di un organo di grande importanza».