Cassa integrazione per seicento lavoratori

L’amministratore giudiziario dichiara lo stato di crisi. Lunedì primo esame al Cicas.

PESCARA. La cassa integrazione viaggia sulla corsia preferenziale per seicento lavoratori di Villa Pini, mentre tutti gli altri restano in attesa di una mossa da parte della proprietà.
La gestione dell’amministratore giudiziario della clinica, Sergio Cosentino, e la velocizzazione delle procedure innescata dall’assessorato regionale al lavoro e alle politiche sociali rende possibile sperare nella erogazione degli ammortizzatori sociali entro fine febbraio. La cautela è d’obbligo in una situazione delicatissima come quella che costringe oltre un migliaio di dipendenti a prestare servizi di assistenza sanitaria senza percepire un reddito da dieci mesi, anche perché nessuno degli attori che in questo momento sono impegnati a riportare un po’ di serenità tra i lavoratori del gruppo Angelini è animato dalla volontà di alimentare illusioni.

Certo è che l’incontro tenuto ieri a Pescara tra l’assessore Paolo Gatti e il commissario Cosentino ha sortito buoni risultati. Gatti ha convocato per lunedì 8 febbraio, alle 11, una riunione straordinaria del Cicas per deliberare la cassa integrazione in deroga. La durata prevista è di tredici settimane e ne potrà beneficiare una parte consistente dei dipendenti per i quali l’amministratore Cosentino ha già presentato la domanda di stato di crisi.

«Per seicento lavoratori siamo finalmente riusciti a trovare uno spiraglio» sottolinea Gatti «adesso auspichiamo che la proprietà delle altre società del gruppo Villa Pini, che fa capo alla famiglia Angelini e allo stato dell’arte è l’unica legittimata a farlo, ci sottoponga il prima possibile la richiesta di cassa integrazione in deroga per tutti i lavoratori interessati allo stato di crisi del gruppo sanitario, con la precisa indicazione numerica delle esigenze e soprattutto in modo che la regione possa intervenire tempestivamente».

La questione aperta resta infatti quella che riguarda tutti gli altri dipendenti per i quali la proprietà non ha ancora avviato le procedure di ricorso agli ammortizzatori sociali.
«Ho incontrato una persona competente e motivata», commenta Gatti alla fine dell’incontro con Cosentino, «il fatto è che l’amministrazione giudiziaria non riguarda tutte le società di Angelini e la grande puntualità che abbiamo riscontrato per i primi seicento non è ancora apprezzabile per tutti gli altri. L’amministrazione regionale può soltanto suggerire e attuare un’azione di convincimento nei confronti della proprietà ma non può certo sostituirsi a essa.

Attendiamo comunque fiduciosi che questa difficile situazione possa sbloccarsi anche per tutti gli altri lavoratori in sofferenza da mesi».
L’auspicio espresso dall’assessore regionale alle politiche sociali è che, già nella riunione di lunedì prossimo, il Cicas possa esaminare la situazione complessiva di Villa Pini come un pacchetto unico.