Centofanti (familiari vittime): ora a processo anche Bertolaso

L’AQUILA. «Le motivazioni del giudice Marco Billi non aggiungono niente di nuovo, sono una sintesi del lungo lavoro di inchiesta e di testimonianza arrivate alla conclusione della condanna. Adesso c’è...
L’AQUILA. «Le motivazioni del giudice Marco Billi non aggiungono niente di nuovo, sono una sintesi del lungo lavoro di inchiesta e di testimonianza arrivate alla conclusione della condanna. Adesso c’è la conferma, nonostante quanto dice il ministro Clini che ha tacciato di oscurantismo il tribunale dell’Aquila».
Lo ha detto Antonietta Centofanti, zia di Davide, presidente del comitato dei familiari delle vittime della Casa dello Studente, commentando le motivazioni della sentenza nei confronti della commissione Grandi Rischi.
«Qui», prosegue Centofanti, «non è stata condannata la scienza ma un malcostume, cialtroneria e pressappochismo con cui si affrontano temi che riguardano il bene comune. Lo confermano le intercettazioni telefoniche a carico dell’allora capo della protezione civile Guido Bertolaso, che nei colloqui con l’assessore Stati ha parlato di riunione mediatica. Questa non è una invenzione, spero che anche Bertolaso finisca sul banco degli imputati e mi auguro che risponda di questa condotta che reputo criminosa».
Le motivazioni della sentenza del tribunale dell'Aquila sono “pesantissime”, e inchiodano la Commissione grandi rischi e i suoi componenti alle proprie responsabilità, senza alcuna possibilità di fuga.
Lo afferma il Codacons. «Questa sentenza», spiega il presidente Carlo Rienzi, «è talmente esaustiva e precisa nell’individuare le colpe della Commissione e dei suoi componenti, gli errori e l’inefficacia dei provvedimenti presi, che apre la strada ai risarcimenti in favore di tutti i cittadini dell’Aquila, non solo per le parti civili che hanno già visto riconosciuto dal tribunale un indennizzo». A tal fine l’ufficio legale del Codacons ha avviato le pratiche per intentare, alla luce delle motivazioni della sentenza depositate dal giudice Billi, un’azione risarcitoria contro la Commissione grandi rischi da parte di tutti i cittadini dell’Aquila.
Auspicano, invece, una richiesta di archiviazione «entro la fine del mese» a carico della loro assistita Daniela Stati gli avvocati avezzanesi Roberto Verdecchia e Alfredo Iacone. «Come si evince in diversi passaggi delle motivazioni», sostiene Verdecchia, «non emergono elementi di rilevanza penale a carico della condotta della nostra assistita». Il giudice scrive: “La presenza del sindaco Cialente, dell’assessore Stati e del dottor Leone alla riunione della Commissione non si è risolta in un apporto causalmente rilevante circa l’oggetto dell’incontro del 31 marzo (valutazione del rischio sismico per fini di previsione e prevenzione) ma è derivata solo dall’esigenza di divulgare l’esito della riunione in via diretta e immediata alla popolazione interessata. In null’altro può apprezzarsi la presenza e l’apporto degli stessi». (e.n.)
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