Il primo cittadino: «In quella struttura non sono stato quasi mai. Ho dormito in auto e in un vecchio camper»

Cialente: «Ho vissuto da vero sfollato»

 
Il sindaco replica sulla sua presenza nel residence del Consorzio sospettato 

L’AQUILA. Il sindaco Cialente replica stizzito alle polemiche dopo una interrogazione parlamentare Pdl sulla sua permanenza, dopo il sisma, in un complesso a Tortoreto, dell’imprenditore Romano Marinelli, socio (non indagato) del Federico II, il consorzio sotto la lente di ingandimento dei pm. «Ma quale hotel a 5 stelle», dice, «è un complesso di mini appartamenti dove non sono stato quasi mai».

«Ci sono capitato qualche volta, nei fine settimana», assicura, «andando a trovare i familiari visto che talora mi trovavo a lavorare nel vicino Centro intercomunale di Giulianova. Tutte cose che possono essere confermate dal responsabile di quella struttura. «E’ vero» afferma per l’appunto il dottor Lorenzo Alessandrini, «è proprio così. La presenza del sindaco Cialente per il tempo nel quale i suoi familiari sono stati ospitati a Tortoreto è stata davvero molto limitata».

«Forse non tutti ricordano», dice Massimo Cialente, «che ho dormito prima in una macchina e poi, per parecchio tempo, dentro un mio camper vecchio di venti anni che prima del sisma stavo per cambiare e dove non tutto funzionava bene. Camper che era stato sistemato nella caserma della scuola della Finanza». «Inoltre» aggiunge il sindaco, «ho vissuto in condizioni igieniche precarie. Sappiate che quando è venuto il Papa mi sono lavato con l’acqua presa nelle bottiglie di minerale. Altro che appartamento in un hotel a cinque stelle.

E’ giusto anche ricordare che sono andato a vivere anche in una casa a Cansatessa in una zona dove per centinaia di metri non c’era nessuno; quindi non nascondo la paura che ho provato in certe circostanze. Una situazione problematica anche dal punto di vista oggettivo visto che mi è stato comunicato che prefetto e questore si erano preoccupati non poco per la mia incolumità essendo io, di fatto, un “obiettivo sensibile”». «Tutto il mio numeroso nucleo familiare» dice ancora il sindaco, «ha peregrinato per varie strutture ricettive della costa teramana come migliaia di altri aquilani esclusivamente sulla scorta delle indicazioni della Protezione civile.

E in quel camping di Tortoreto, dove tra l’altro c’è solo una piccola piscina, siamo stati destinati, per l’appunto, dalla Protezione civile, anche perchè era una delle poche strutture ricettive nelle quali potevo tenere il mio cane cui sono affezionatissimo». «Aggiungo che quella struttura», precisa «non era nemmeno molto adatta alle nostre esigenze visto che non è vicinissima alla spiaggia e, dunque, di difficile accesso per i bambini».

«Intanto», aggiunge, «ho sollecitato il presidente della Camera Gianfranco Fini, affinchè, per quanto di sua competenza, accelerì l’iter della interrogazione parlamentare visto che finora, dopo mesi, ancora non arriva una risposta che sono ansioso di sentire in modo da fare chiarezza». E lo stesso deputato Giovanni Lolli si è mobilitato nella stessa direzione. «E pensare», conclude il sindaco, «che sono anche entrato in lite con il consorzio minacciando di togliergli dei lavori per via dei ritardi. Altro che sospetti frutto di chissà quali ragionamenti».