Cisl: sulla Sevel avanti con i vecchi contratti

Incontro Fiat-sindacati a Torino per i nuovi accordi dopo l'uscita da Confindustria

ATESSA. Si è concluso, ieri mattina a Torino, il primo «tavolo» di discussione tra Fiat e sindacati per un nuovo accordo per tutto il settore auto - fra cui la Sevel di Atessa dove si producono i Ducato - dopo l'uscita dell'azienda da Confindustria e la disdetta del contratto nazionale. Nella sede torinese dell'Unione industriali, a colloquio con Paolo Rebaudengo e Giorgio Giva, responsabili delle relazioni industriali del Lingotto, c'erano anche i segretari della provincia di Chieti di Uil-Uilm, Fim-Cisl e Fismic. La Fiom, che contrasta il piano-Fiat, non era presente all'incontro.

Ieri, il sindacato dei metalmeccanici della Cgil ha scioperato e tenuto un'assemblea davanti ai cancelli della Sevel. Secondo i rappresentanti sindacali locali, sarebbero 300 in ognuno dei due turni i lavoratori che hanno aderito all'assemblea.«In settimana avremo un incontro con il direttivo nazionale Fiom per pianificare nuove azioni di lotta», ha annunciato il segretario provinciale, Marco Di Rocco, «la "pomiglianizzazione" di tutti gli stabilimenti Fiat è ormai in atto».

Non sono state ancora delineate le novità del futuro contratto che rivoluzionerà la vita dei 184 stabilimenti Fiat in Italia ma, secondo i rappresentanti provinciali dei tre sindacati dei metalmeccanici che hanno partecipato al «tavolo» torinese, ci sarebbero «buone possibilità per ottenere un contratto migliorativo».

La trattiva proseguirà a pieno ritmo a partire già da lunedì prossimo. Intanto sul tavolo Roberto Di Maulo, segretario generale della Fismic, ha portato all'attenzione della casa torinese il caso Sevel. Tra le richieste avanzate alla Fiat c'è, infatti, la definizione di linee guida per un premio di competitività a livello di unità produttive del tutto simile all'accordo ottenuto in Sevel lo scorso settembre.

«La Sevel non perderà i trattamenti che ha», ha commentato Domenico Bologna, segretario provinciale della Fim-Cisl. «L'incontro è stato sereno: Fiat ci ha ribadito di voler andare avanti con i sindacati, anche se potrebbe farlo anche da sola. La prospettiva è quella di mantenere i vecchi accordi rinegoziandoli». Secondo Bologna, ci sarebbero buone possibilità per avere due livelli di contrattazione, uno nazionale e uno aziendale, oltre alla prospettiva di una riforma dell'inquadramento professionale. Più cauto, Nicola Manzi, della Uil-Uilm: «Si è avviato il confronto, che era la cosa più importante. Adesso il vero obiettivo è portare a casa un contratto unico che non faccia perdere salario ai lavoratori e che si confronti su tutte le condizioni che abbiamo già sottoscritto».

«Per Sevel», ha aggiunto Manzi, «c'è la necessità di caratterizzare lo stabilimento che ha prodotto ricchezza per quasi 30 anni con premi straordinari che ridistribuiscano anche su Sevel questa ricchezza». «Ci si sta immettendo in un percorso positivo», è il parere di Roberto Salvatore, Fismic, «l'obiettivo è adesso raggiungere in tempi brevi un contratto per tutto il settore».

© RIPRODUZIONE RISERVATA