Collina di Silvi, interviene la Regione

L'assessore: «I lavori di sbancamento non hanno le autorizzazioni»
PESCARA. «I lavori di sbancamento della collina di Silvi marina non hanno le autorizzazioni che per legge sono obbligatori e vincolanti». A dare lo stop alle ruspe è l'assessore Gianfranco Giuliante rispondendo in consiglio regionale all'interpellanza presentata da Verdi e centrosinistra sul pezzo di collina che rischia di scomparire.
Le autorizzazioni alle quali fa riferimento l'assessore regionale alla Programmazione sul territorio sono la valutazione ambientale strategica (Vas) e la valutazione di impatto ambientale (Via). «Al momento non sembra conclusa la procedura», precisa Giuliante (Pdl) che si appresta a darne comunicazione al Comune di Silvi. Quest'ultimo ha dato l'ok ai lavori per motivi di sicurezza, ritenendo fondate le preoccupazioni di smottamento espresse dai responsabili del centro fieristico che si trova davanti alla collina. Un pezzo lungo circa 500 metri e alto altrettanto che le ruspe farebbero sparire.
«Il Comune di Silvi ha approvato il piano senza convocare alcun consiglio comunale e in aperto contrasto con il regolamento edilizio che stabilisce che gli abbattimenti devono essere limitati e ridotti al minimo, realmente finalizzati a una razionale sistemazione esterna», sottolinea in aula Walter Caporale (capogruppo dei Verdi) presentando l'interpellanza firmata da Sel, Idv e Pd. «Sono inammissibili gli sbancamenti che comportano lo stravolgimento naturale del terreno e finalizzati ad ottenere artificiosamente una superficie pianeggiante per la realizzazione di fabbricati», ricordae prendendo spunto sempre dal regolamento comunale e ricevendo conforto dalle parole di Giuliante.
«La battaglia per ora è vinta», commenta quindi il consigliere dei Verdi, «adesso ma invieremo una diffida alla giunta comunale e al consiglio affinché sia fermata l'opera di distruzione della collina e richiederemo che sull'argomento venga convocato un consiglio comunale straordinario».
Un dibattito, che secondo il centrosinistra, è mancato del tutto. La riprova starebbe nel fatto che preventivamente al via libera ai lavori non sarebbe stata valutata un'alternativa indicata da altri geologi e tecnici che, pur mettendo in sicurezza la collina, non ne prevede l'abbattimento. «E sia chiaro», conclude Walter Caporale mettendo le mani avanti in vista delle polemiche, «non siamo contrari all'ampliamento di alcun esercizio commerciale, ma siamo per il rispetto del territorio». (a.mo.)
Le autorizzazioni alle quali fa riferimento l'assessore regionale alla Programmazione sul territorio sono la valutazione ambientale strategica (Vas) e la valutazione di impatto ambientale (Via). «Al momento non sembra conclusa la procedura», precisa Giuliante (Pdl) che si appresta a darne comunicazione al Comune di Silvi. Quest'ultimo ha dato l'ok ai lavori per motivi di sicurezza, ritenendo fondate le preoccupazioni di smottamento espresse dai responsabili del centro fieristico che si trova davanti alla collina. Un pezzo lungo circa 500 metri e alto altrettanto che le ruspe farebbero sparire.
«Il Comune di Silvi ha approvato il piano senza convocare alcun consiglio comunale e in aperto contrasto con il regolamento edilizio che stabilisce che gli abbattimenti devono essere limitati e ridotti al minimo, realmente finalizzati a una razionale sistemazione esterna», sottolinea in aula Walter Caporale (capogruppo dei Verdi) presentando l'interpellanza firmata da Sel, Idv e Pd. «Sono inammissibili gli sbancamenti che comportano lo stravolgimento naturale del terreno e finalizzati ad ottenere artificiosamente una superficie pianeggiante per la realizzazione di fabbricati», ricordae prendendo spunto sempre dal regolamento comunale e ricevendo conforto dalle parole di Giuliante.
«La battaglia per ora è vinta», commenta quindi il consigliere dei Verdi, «adesso ma invieremo una diffida alla giunta comunale e al consiglio affinché sia fermata l'opera di distruzione della collina e richiederemo che sull'argomento venga convocato un consiglio comunale straordinario».
Un dibattito, che secondo il centrosinistra, è mancato del tutto. La riprova starebbe nel fatto che preventivamente al via libera ai lavori non sarebbe stata valutata un'alternativa indicata da altri geologi e tecnici che, pur mettendo in sicurezza la collina, non ne prevede l'abbattimento. «E sia chiaro», conclude Walter Caporale mettendo le mani avanti in vista delle polemiche, «non siamo contrari all'ampliamento di alcun esercizio commerciale, ma siamo per il rispetto del territorio». (a.mo.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA