<strong>Villa Pini. </strong>I sindacati bocciano la proposta dell’istituto molisano

«Contratti senza garanzie» Salta l’intesa con Neuromed

Chieste altre tredici settimane di Cig in deroga per tutti gli addetti delle società satelliti Grande attesa per le udienze in tribunale e al Tar

PESCARA. Salta l’accordo con Neuromed in vista del pronunciamento del tribunale di Chieti sulla istanza di fallimento presentata dal procuratore Pietro Mennini per tutte le società della famiglia Angelini. L’istituto molisano, interessato a rilevare il gruppo Villa Pini, non ha accettato la condizione base invocata dal sindacato per procedere nella trattativa: il trasferimento diretto dei lavoratori nella nuova società in caso di acquisizione. E’ stata un’altra giornata intensa sul fronte della vertenza che coinvolge 1600 addetti della sanità privata, alla vigilia di quella che probabilmente sarà la settimana decisiva per conoscere i nuovi assetti delle cliniche e dei centri specializzati nella medicina riabilitativa e psichiatrica.
Alta è la mobilitazione che prevede, a partire da lunedì, i primi presìdi degli operatori della sanità davanti alle prefetture abruzzesi, mentre per martedì è attesa la sentenza del tribunale di Chieti sul fallimento e mercoledì l’udienza al Tar dell’Aquila sugli acreditamenti negati dalla Asl al curatore fallimentare di Villa Pini, Giuseppina Ivone.
Ieri è dunque naufragato il tentativo di accordo con Neuromed. L’istituto molisano aveva proposto la sottoscrizione di una bozza di accordo dopo la lunga mediazione con i delegati federali di Cgil (Scottu, Ranieri, Lembo e Gagliardi), Cisl (Spina e Farina) Uil (Frullo, Boccardo, Barbagallo, Marcucci e Giangrande), Ugl (Morabito) e Cimop (Cerasoli), alla presenza di Duilio Carusi, intervenuto in rappresentanza della famiglia Angelini per le società San Stefar, Maristella, La Cicala, Sanatrix e Santa Maria. I sindacati hanno definito «la proposta inaccettabile, in quanto peggiorativa rispetto alle garanzie legislative previste per i lavoratori nei casi di affitto e successivo acquisto di azienda». La bozza è stata rigettata soprattutto perché non avrebbe fornito «garanzie sul mantenimento dei livelli occupazionali». Neuromed ha quindi respinto le controproposte sindacali ritenendo conclusa la trattativa.
Dopo lo sblocco dei tetti di finanziamento regionali per la spedalità privata, i sindacati hanno incontrato ieri anche i vertici dell’Aiop per chiedere il rinnovo del contratto collettivo scaduto da 52 mesi. La riunione è stata aggiornata a giovedì. I rappresentanti dei lavoratori hanno infine impegnato la curatella di Villa Pini e la famiglia Angelini a chiedere l’estensione della Cassa integrazione in deroga per ulteriori 13 settimane, coinvolgendo questa volta tutti i dipendenti che fino a oggi sono stati esclusi da qualsiasi forma di salario assistito.

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