Tasse, ospedali e Pnrr: oggi la resa dei conti sul piano Marsilio

In commissione Bilancio si vota il parere sulla manovra del centrodestra per i prossimi tre anni poi, il consiglio regionale. Paolucci (Pd): «È un documento vergognoso». La maggioranza va avanti
L’AQUILA. È il giorno del Defr, il Documento economico finanziario regionale che detta il piano dell’amministrazione Marsilio dal 2026 fino al 2028. Un giorno di scontro politico, prima in commissione Bilancio e poi in consiglio regionale. «Questo è uno dei Defr più vergognosi della storia dell'Abruzzo», dice il capogruppo Pd Silvio Paolucci. La relazione dell’assessore al Bilancio Mario Quaglieri di Fratelli d’Italia che apre le 288 pagine della manovra dice così: «Il Defr è chiamato a tradurre in pratica le linee strategiche e gli obiettivi contemplati nel Programma di mandato della giunta regionale, attraverso l’appostamento delle risorse – finanziarie, strumentali ed organizzative – a tale fine necessarie».
Si parte in commissione Bilancio, alle ore 10: Vincenzo D’Incecco, presidente della commissione e capogruppo della Lega, apre la seduta con l’audizione dell’assessore alle Attività produttive Tiziana Magnacca di FdI; poi è atteso il voto sul parere, un sì quasi scontato dal centrodestra e un no già annunciato dall’opposizione. «In questo Defr non c’è scritto niente, a partire dalla crisi dell’automotive liquidata in poche righe», spiega Paolucci, «fino al rialzo delle tasse che dal 2026 sarà pesantissimo per gli abruzzesi e che, a quanto pare, resterà per tutta la legislatura Marsilio». Sulle tasse, la relazione di Quaglieri disegna invece i tratti di un Abruzzo amico dei contribuenti onesti e nemico dei furbetti: «L’amministrazione prosegue nell’impegno della gestione dei tributi regionali allo scopo di affinare le attività interne di lotta all’evasione fiscale, garantendo contestualmente che tutti i contribuenti possano più facilmente far fronte ai loro obblighi tributari in via spontanea».
Sulla sanità, argomenta Paolucci, «non c’è un bel niente sulla rete ospedaliera, nessuna strategia per ridurre la mobilità passiva, edilizia ferma da otto anni». Ed è muro contro muro anche sul Pnrr Salute con i progetti di 11 ospedali e 40 case di comunità: «Sul Pnrr Salute emerge addirittura un dualismo pericoloso», spiega il consigliere Pd, «tecnologia acquistata rapidamente, ma case e ospedali di comunità in forte ritardo, soprattutto a Teramo e Pescara; avanzamenti disomogenei a Chieti; risultati concreti solo all’Aquila sul fronte antisismico». Secondo i dati dell’assessore alla Salute Nicoletta Verì, l’Abruzzo sarebbe in linea con la media di spesa italiana mentre, per l’opposizione, dominano i ritardi: i cantieri degli ospedali di comunità sono al 26%, mentre le case di comunità al 34%, dicono le ultime rilevazioni di Verì. Il rischio è perdere i fondi perché il Pnrr impone di completare i lavori entro il 31 marzo 2026. E Paolucci parla di «un ulteriore allarme: anche dove le strutture saranno completate, rischieremo scatole vuote per mancanza di personale, quel fattore umano che la giunta dice di voler valorizzare, ma al quale continua a negare il trattamento accessorio: uno dei pochi casi in Italia». Secondo il capogruppo Dem, «questo Defr sarebbe totalmente da respingere: il consiglio regionale dovrebbe dire alla giunta ma che razza di documento ci avete presentato». Probabilmente non andrà così: con il parere positivo della commissione, il Defr potrebbe arrivare in consiglio già oggi alle 11 e il centrodestra dovrebbe avere i numeri per approvare il piano triennale di Marsilio.
All’ordine del giorno c’è anche la legge regionale che, dopo le polemiche lungo un anno, riscrive i confini della riserva naturale del Borsacchio, a Roseto, una legge che potrebbe essere gonfiata di emendamenti: «Un’altra omnibus», protesta Paolucci.
Gli emendamenti già pronti riguardano un contributo di 30mila euro «per costi di funzionamento del centro turistico a San Valentino, Roccamorice, Abbateggio e Caramanico e per la realizzazione di una struttura da adibire ad attività commerciale»; 40mila euro per il Premio Michetti di Francavilla; modifiche sull’urbanistica e costi di costruzione; fondi per la Fira spa. E durante la commissione e il consiglio regionale, sotto l’Emiciclo, è in programma il sit-in della Coldiretti per chiedere «un’agricoltura forte e sostenibile per il futuro della regione»: «È il segno che manca anche una politica di sostegno all’agricoltura», conclude Paolucci.
