L’Abruzzo si mobilita per Gaza: stanziati 500.000 euro. E a Pescara si scende in strada

6 Agosto 2025

Iniziativa con ministero degli Esteri e organizzazioni accreditate. Aumentano intanto i Comuni che hanno approvato atti formali per il riconoscimento dello Stato palestinese 

L'AQUILA. Il consiglio regionale ha autorizzato la spesa straordinaria di 500mila euro per gli aiuti umanitari alla Striscia di Gaza. Un'iniziativa che sarà coordinata con il ministero degli Esteri e le organizzazioni riconosciute e accreditate presso gli organismi internazionali. Il via libera è arrivato durante la maratona notturna in cui si è votato l'assestamento di bilancio. L'emendamento, inizialmente bocciato, era stato presentato dal consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci che in apertura di seduta si era presentato in Aula con un cartello raffigurante la bandiera palestinese. Durante la discussione, duro scontro per l'intervento del consigliere regionale di FdI Paolo Gatti, presidente della commissione Salute, che ha messo in dubbio che gli aiuti a Gaza arrivino alla popolazione e ai bambini allo strenuo delle forze.

In Abruzzo intanto aumentano i Comuni che hanno approvato atti formali per il riconoscimento dello Stato di Palestina: oltre a Pescara, Giulianova e San Vincenzo Valle Roveto, anche i Comuni di Pescasseroli, San Salvo e Aielli si sono mossi in questa direzione. C’è poi da segnalare l’evento previsto giovedì 7 agosto alla Nave di Cascella, nel centro di Pescara.

Alle ore 19 faranno rumore per Gaza con pentole e coperchi le donne dei circoli Pd Castellammare, Di Vittorio, Grimau e Colli. La partecipazione è aperta a tutti. “Una manifestazione necessaria, rumorosa e partecipata che bisogna rendere numerosa per rompere il silenzio su quello che sta accadendo a Gaza da troppo colpevole tempo – spiega l’organizzazione – Pescara ha bisogno di dimostrare la sua umanità nei confronti dell’orrore del genocidio e il coraggio di sostenere il riconoscimento dello stato di Palestina prima che scompaia come da folle programma politico israeliano”.

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