Di Sante ancora presidente

Banca dell'Adriatico, rinnovate le cariche al vertice
TERAMO. L'assemblea dei soci della Banca popolare dell'Adriatico ha rinnovato le cariche per il prossimo triennio. Confermato alla presidenza il teramano Giandomenico Di Sante, confermate anche le altre cariche. Banca dell'Adriatico, che fa parte del gruppo Banca Intesa, è uno degli istituti di credito leader in Abruzzo con 92 filiali sparse sul territorio, circa 800 dipendenti e 160 mila clienti.
La sua è una politica molto attiva nei confronti delle piccole e medie imprese, su tre assi principali: l'internazionalizzazione, forti della presenza in 40 Paesi fuori dai confini italiani, l'aggregazione attraverso le reti di imprese e un aiuto per i nuovi progetti e fonti nuove d'investimento.
Recentemente ha messo in campo un plafond di 600 milioni di euro attraverso un accordo di collaborazione con Confindustria Teramo. (l'accordo è stato siglato da Salvatore Di Paolo, presidente Confindustria Teramo, e da Salvatore Immordino, direttore generale di Banca dell'Adriatico). L'obiettivo comune è il continuo sostegno allo sviluppo delle piccole e medie imprese che rappresentano la struttura portante del sistema produttivo abruzzese.
I passaggi principali sono tre: la valorizzazione delle persone che lavorano in azienda con il sostegno alla formazione dei dipendenti e allo sviluppo occupazionale; gli interventi di finanza straordinaria e razionalizzazione organizzativa; i finanziamenti e la consulenza per una maggiore efficienza energetica ed eco-sostenibilità dell'azienda.
Per Di Sante dunque si rinnova la sfida al timone dell'istituto. Industriale del mobile, il cavaliere del lavoro Giandomenico Di Sante, ha alle spalle una storia da autentico self made man: da un laboratorio artigiano paterno di ebanisteria, assumendosi rischi e oneri, avviò negli anni Sessanta la costruzione di un grande ed avveniristico mobilificio, riconosciuto internazionalmente (nel 1973 ottenne un importante riconoscimento a Stoccolma) che continua ancora oggi.
La passione per il credito data da tempo. Nel 1974 viene nominato consigliere della Banca Popolare di Teramo e Città Sant'Angelo e nel 1977 ne diventa presidente. Promuovendo cinque concentrazioni bancarie, è riuscito a trasformare una piccola banca popolare in un istituto che oggi è operativo nelle regioni Marche, Abruzzo e Molise, l'attuale Banca dell'Adriatico. Nel pensiero di Di Sante la "banca del territorio", come ama chiamarla, è una struttura la cui missione è quella di essere al servizio delle piccole e medie imprese e delle famiglie. (cr.re.)
La sua è una politica molto attiva nei confronti delle piccole e medie imprese, su tre assi principali: l'internazionalizzazione, forti della presenza in 40 Paesi fuori dai confini italiani, l'aggregazione attraverso le reti di imprese e un aiuto per i nuovi progetti e fonti nuove d'investimento.
Recentemente ha messo in campo un plafond di 600 milioni di euro attraverso un accordo di collaborazione con Confindustria Teramo. (l'accordo è stato siglato da Salvatore Di Paolo, presidente Confindustria Teramo, e da Salvatore Immordino, direttore generale di Banca dell'Adriatico). L'obiettivo comune è il continuo sostegno allo sviluppo delle piccole e medie imprese che rappresentano la struttura portante del sistema produttivo abruzzese.
I passaggi principali sono tre: la valorizzazione delle persone che lavorano in azienda con il sostegno alla formazione dei dipendenti e allo sviluppo occupazionale; gli interventi di finanza straordinaria e razionalizzazione organizzativa; i finanziamenti e la consulenza per una maggiore efficienza energetica ed eco-sostenibilità dell'azienda.
Per Di Sante dunque si rinnova la sfida al timone dell'istituto. Industriale del mobile, il cavaliere del lavoro Giandomenico Di Sante, ha alle spalle una storia da autentico self made man: da un laboratorio artigiano paterno di ebanisteria, assumendosi rischi e oneri, avviò negli anni Sessanta la costruzione di un grande ed avveniristico mobilificio, riconosciuto internazionalmente (nel 1973 ottenne un importante riconoscimento a Stoccolma) che continua ancora oggi.
La passione per il credito data da tempo. Nel 1974 viene nominato consigliere della Banca Popolare di Teramo e Città Sant'Angelo e nel 1977 ne diventa presidente. Promuovendo cinque concentrazioni bancarie, è riuscito a trasformare una piccola banca popolare in un istituto che oggi è operativo nelle regioni Marche, Abruzzo e Molise, l'attuale Banca dell'Adriatico. Nel pensiero di Di Sante la "banca del territorio", come ama chiamarla, è una struttura la cui missione è quella di essere al servizio delle piccole e medie imprese e delle famiglie. (cr.re.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA