Favorivano ingresso clandestini cinesi arrestate 45 persone, 9 sono italiani

25 Novembre 2009

Nell'organizzazione nove residenti ad Alba Adriatica e cittadini cinesi. Agevolavano falsi ricongiungimenti familiari e quindi favorivano l'ingresso illegale di cittadini extracomunitari asiatici. I nove italiani sono un vigile urbano, il titolare di un'agenzia immobiliare, un geometra, due commercialisti e quattro proprietari di appartamenti

TERAMO. Operazione "Alba Orientale", maxi retata di cinesi per falsi ricongiungimenti familiari. La squadra mobile di Teramo ha eseguito 24 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 21 ai domiciliari nei confronti di cittadini cinesi e alcuni teramani. Epicentro dell'operazione è la cittadina di Alba Adriatica. L'accusa è di falsi ricongiungimenti familiari con asiatici che avevano già il permesso di soggiorno. L'operazione è stata eseguita principalmente nella Val Vibrata , una zona dove c'è un'alta concentrazione di  cinesi che hanno letteralmente monopolizzato il mercato del tessile.

Tra i 45 arrestati arrestati ci sono nove italiani residenti ad Alba Adriatica. Dell'organizzazione facevano parte anche un vigile urbano, il titolare di un'agenzia immobiliare, un geometra, due commercialisti e quattro proprietari di appartamenti. Al fine di favorire il rilascio dei permessi di soggiorno ai cittadini cinesi che venivano impiegati nei laboratori artigianali, gestiti da imprenditori connazionali, i componenti dell'organizzazione, ciascuno con ruoli diversi,  provvedeva a fornire gli stessi di falsi documenti fiscali, di residenza, tecnici e retributivi.

La maggior parte degli arrestati sono cittadini di nazionalità cinese, titolari di laboratori artigianali della zona della Val Vibrata (Alba Adriatica, Nereto, Controguerra, Corropoli, Martinsicuro e San Benedetto del Tronto nelle Marche). Gli arrestati residenti in Abruzzo sono: Giovanna Di Lorenzo, 55 anni (commercialista), Giuliano Boffi, 58 anni, commercialista; Massimo Ritrecina, 47 anni, vigile urbano; Giuliana Esposito, 62 anni; Gino Bruni, 49 anni, agente immobiliare; Antonio Di Gennaro, 55 anni, geometra; Miriam Bacà, 61 anni, Lanfranco Marziale, 62 anni e Marzia Di Lorenzo, 52 anni. Tutti sono accusati di concorso in attività illecita per favorire l'ingresso in Italia di cittadini cinesi.

La polizia, nel corso delle indagini durate un anno, ha accertato 112 dodici pratiche avviate per il ricongiungimento familiare. Trenta pratiche sono risultate irregolari. Gli arresti sono stati ordinati dal Gip Marco Billi del Tribunale di Teramo. Le indagini sono state condotte dalla squadra mobile di Teramo e all'operazione di questa mattina hanno partecipato le squadre mobili dell'Aquila, Pescara, Chieti, Rieti, Ascoli Piceno, Ancona, Macerata, Prato.