Marsica

Fucino, un disastro ambientale: prosciugati i canali per irrigare

1 Agosto 2025

Siccità e agricoltura: è l’emergenza dell’estate Migliaia di carcasse di pesci, si temono danni sanitari e perdite ingenti per gli imprenditori del settore. Da oggi a lunedì altro stop ai prelievi. Ecologisti e sindaci in allarme. Il senatore Fina: «Abbandonati»

AVEZZANO. Ecosistema e agricoltura al collasso nel Fucino tra pesci morti nei canali e campi sempre più a secco. La siccità continua a mordere e non risparmia nessuno: né gli agricoltori, che ogni giorno combattono con la carenza d’acqua e i fermi irrigui, né l’ambiente, sempre più fragile. Le immagini delle carcasse di pesci nei canali ormai prosciugati raccontano meglio di qualsiasi dato la portata della crisi che sta vivendo la principale area agricola della regione. Si rischia anche un problema di natura sanitario.

Da giorni il livello dell’acqua nei canali è sceso sotto ai livelli minimi. L’associazione sportiva dilettantistica di pescatori, Crisalide, ha mobilitato tutti per poter salvare i pesci.

«È ormai chiaro il tentativo volto a cancellare ogni forma di vita e a distruggere l’ecosistema naturale dei canali fucensi», hanno spiegato dall’associazione Crisalide, presieduta da Danilo Di Pirro, «se a questo aggiungiamo il continuo prelievo dalle falde, necessario per immettere acqua nei canali, appare evidente che siamo dinanzi a una condotta dolosa finalizzata a distruggere un intero sistema naturale. L’eccessivo sfruttamento delle acque sotterranee – parliamo ormai di decine di milioni di metri cubi a stagione – come molti dovrebbero sapere, può causare il collasso del terreno, provocando danni alle infrastrutture e agli edifici, ma soprattutto può causare il loro inquinamento dato che l’agricoltura ultra-intensiva prevede l’uso di sostanze chimiche come pesticidi, fertilizzanti ed erbicidi». Intanto il fermo irriguo va avanti e oggi scatterà alle 12 e andrà fino alle 6 di lunedì mattina.

«Lo stato quantitativo della falda del Fucino viene classificato dalla Regione come buono, sfida l’evidenza», ha sottolineato Augusto De Sanctis del Forum H2O, «se non si prende atto di una situazione del genere si andrà a un impatto gravissimo anche sull’agricoltura. Forse dovrebbero essere proprio gli agricoltori i primi a capirlo. Ci sono colture come per esempio il mais che dovranno essere abbandonate perché troppo idro-esigenti. L’acqua non c’è e con il progetto irriguo del Fucino se ne vuole captare ancora di più. Gli agricoltori devono capire che i primi a farne le spese saranno proprio loro».

Anche i primi cittadini dei Comuni che ricadono nella piana del Fucino stanno mettendo le mani avanti e hanno redatto un documento, inviato agli organi competenti, spiegando che tutto ciò che era stato chiesto dalla Cabina di regia della prefettura dell’Aquila e dal Consorzio di bonifica Liri-Garigliano è stato fatto. «Non abbiamo alcuna competenza per tutelare la fauna ittica e tutelare i corsi d’acqua», ha chiarito il sindaco di San Benedetto dei Marsi, Antonio Cerasani, «abbiamo fatto tutto ciò che ci era stato chiesto e lo abbiamo messo nero su bianco inviando una nota a tutti gli organi competenti. Tutte le ordinanze richieste sono state emanate, cosa dovevamo fare di più? L’emergenza nel Fucino c’è, è sotto gli occhi di tutti. Da una parte ci sono i pesci che purtroppo muoiono e dall’altra gli agricoltori che lottano con i campi a secco. A mio avviso bisogna adottare una misura immediata, oltre all’impianto irriguo del Fucino, perché un’altra stagione come questa potrebbe mettere in seria difficoltà un intero territorio».

I canali continuano a essere sempre più a secco e, oltre alla fauna ittica ormai allo stremo, continuano a emergere anche rifiuti abbandonati. L’asd Crisalide, dopo i numerosi appelli lanciati ha chiesto un immediato intervento da parte della magistratura volto a evitare un ulteriore disastro ambientale.

«Per quel che concerne le nostre competenze, ci siamo messi a disposizione e abbiamo sollecitato anche le forze dell’ordine per fare vigilanza durante i fermi irrigui», ha spiegato il sindaco di Pescina, Mirko Zauri, «purtroppo il problema è serio e anche il Genio civile, durante l’incontro in prefettura, ha ribadito la gravità della situazione rafforzando la nostra posizione. Bisogna fare fronte comune e trovare una soluzione nell’immediato, non possiamo andare avanti in questo modo perché altrimenti ci saranno ripercussioni pesanti su un intero comparto».

Anche il Partito democratico è intervenuto in merito e ha denunciato il mancato avvio della Commissione speciale regionale per la gestione dell’acqua. Una commissione istituita sei mesi fa per affrontare l’emergenza idrica, ma di fatto mai partita. «Il Fucino e la Marsica non possono continuare a essere l’anello debole dell’Abruzzo», ha spiegato il senatore del Pd, Michele Fina, «ci hanno lasciati soli. Ma noi non ci fermeremo: questa battaglia la porteremo fino in fondo. La verità è che questa destra regionale non ha un programma per l’Abruzzo. Ha solo un calendario di nomine e propaganda».

Intanto il Partito democratico della Marsica ha ribadito che «continuerà a vigilare, a denunciare e a mobilitarsi. Perché la difesa del territorio non si rinvia. Si pratica, ogni giorno».