Giammarino: fuori dal Patto per l'Abruzzo

Confesercenti minaccia di uscire dall'accordo: la Regione taglia le risorse per le imprese

PESCARA. «Dobbiamo prendere atto dello svuotamento politico, voluto dal governo regionale, delle funzioni del Patto per lo sviluppo, mai convocato per discutere il bilancio. Ci chiediamo, a questo punto, il senso di mantenere in vita uno strumento che lo stesso governo ha deciso di svuotare: noi stiamo valutando di uscirne».

A minacciare di uscire dal Patto per l'Abruzzo, è Enzo Giammarino, direttore regionale della Confesercenti.

La minaccia è la risposta a una serie di mancanze che la Confesercenti ravvisa nella politica economica, degli ultimi mesi, della giunta Chiodi. «L'Abruzzo ha le capacità e la possibilità di iniziare a uscire dalla crisi economica che sta dilaniando l'economia di questa regione», dice Giammarino. «Ha le possibilità per farlo a condizione che si cambi radicalmente il bilancio della Regione: il testo preparato contiene scelte irricevibili per le imprese».

«Negli ultimi tre anni», aggiunge Giammarino, «il mondo produttivo abruzzese si è fatto carico di sacrifici enormi in nome del risanamento economico e finanziario, a partire da una tassazione che resta la più elevata d'Italia. Dopo tre anni di responsabilità, e per la terza volta consecutiva, ci viene sottoposto all'ultimo minuto un bilancio regionale che assegna alle attività produttive zero risorse, e che arriva pochi giorni dopo la rimodulazione del Fondo unico per le attività produttive decisa attraverso una delibera di giunta (numero 869 del 5 dicembre 2011) nella quale il governo regionale ha compiuto scelte precise: dei 19 milioni 336 mila euro destinati alle imprese, gran parte è stata, infatti, distratta per altri scopi nonostante l'impegno ufficiale dell'assessore alle Attività produttive di discutere con le imprese la destinazione delle risorse provenienti dal Fondo unico, sia quelle nuove che quelle derivanti da rimodulazione».

Con le risorse destinate alle imprese «la giunta», prosegue Giammarino, «ha scelto di pagare i mutui anche per il 2013, ha deciso di pagare i costi delle strutture di alcuni consorzi industriali, ha anticipato le risorse per un progetto, Abruzzo 2015, già inserito nei fondi Fas e mai discusso con le forze sociali, ha assegnato risorse all'aeroporto e per i voli in outgoing, cioè per portare gli abruzzesi all'estero e precisamente in pellegrinaggio a Medjugorie via Monstar. Le scelte sono purtroppo chiare: la giunta ha deciso di assegnare le poche risorse certe a voci che nulla hanno a che fare con le imprese, alle quali invece si chiede di aspettare risorse del tutto incerte nella quantità e nella tempistica».

Per la giunta regionale, risponde il vice presidente e assessore allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione: «Non possono non ricordare che il Fondo unico del 2011 non è arrivato e non arriverà neppure, per i tagli previsti dal governo. Confesercenti, in buona sostanza, fa riferimento a quella che è una rimodulazione dovuta. Infatti, abbiamo dovuto far fronte a pagamenti obbligatori ai quali la Regione Abruzzo non poteva sottrarsi e a a cui non poteva sopperire altrimenti, per mancanza di denaro. Da considerare, ad esempio, i 6.300,00 euro dovuti a copertura dei mutui, così come previsto per legge».

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