Gomitata in faccia a un musicista che vive in Abruzzo, parla il padre dell'aggressore: "Scusatelo"

L'uomo si stava esibendo con la banda per le strade di Molfetta. L'episodio risale allo scorso 8 settembre. Individuato l'autore
PESCARA. "Mio figlio si è reso responsabile dell'aggressione ai danni dell'incolpevole musicista Vincenzo Minervini, vittima di un suo imprevedibile momento di obnubilamento mentale. Gli sono state rivolte immediatamente le mie scuse e quelle della mia famiglia in forma privata, garantendogli il supporto necessario per una pronta guarigione. Porgo anche le scuse ai miei concittadini perché un momento di debolezza psicologica di mio figlio ha sconvolto una festa così sentita e partecipata".
È quanto sostiene il papà del presunto aggressore di Vincenzo Minervini, il musicista aggredito mentre si esibiva per le strade di Molfetta (Bari) durante la festa patronale dedicata alla Madonna dei Martiri. La vittima è stata colpita con una gomitata al volto da un uomo identificato grazie non solo al video dell'aggressione diventato virale sul web, ma anche ai filmati registrati dalle telecamere di videosorveglianza della zona. Si tratta di un 32enne con problemi di natura psichica.
Quanto accaduto "non è maturato in un contesto delinquenziale o legato alla festa patronale - spiega il padre del 32enne - io e la mia famiglia viviamo silenziosi il dramma della malattia mentale di nostro figlio, combattendo da tempo e con speranza, spesso impotenti davanti ad eventi inaspettati come quello accaduto lo scorso 8 settembre. È sempre stato un bravo ragazzo ma un male oscuro e subdolo lo ha colpito e faticosamente sta cercando di curarsi".
Il legale della famiglia, Felice Petruzzella, evidenzia che il 32enne "risponderà, se del caso, nelle sedi competenti di quanto commesso. L'auspicio è che possa ora calare il silenzio su un fatto che è stato assolutamente episodico", conclude l'avvocato, ricordando che chi ha malattie mentali “ha bisogno del sostegno e dell'aiuto di tutti ed è in tal senso che ci si augura che la cittadinanza possa comprendere quanto accaduto”.
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