Calcio serie B

Pescara, parla Vivarini: «Ci siamo sbloccati. La rimonta è anche merito dei tifosi»

14 Settembre 2025

Il tecnico biancazzurro guarda avanti comn fiducia: «L’insegnamento della gara con il Venezia è che bisogna avere un'applicazione maniacale»

PESCARA. È il primo punto di una lunga serie, sudato, meritato, che ci deve dare fiducia, forza, sicurezze, ma anche grande insegnamento, cioè che noi dobbiamo avere un'applicazione maniacale, che non possiamo mai allentare la pressione, metterci cuore, aggressività, voglia. Tutto questo ovviamente senza trascurare il supporto del nostro pubblico, che anche sullo 0-2 ci ha sostenuto con grande forza. È un punto che vale una vittoria».

Un Vivarini visibilmente soddisfatto ma quanto mai realista quello del novantunesimo di Pescara-Venezia. Grande soddisfazione per il pareggio che blocca la striscia negativa, ovviamente, ma ancor più per qualche risposta avuta dal campo, dopo un primo tempo che più brutto era difficile immaginare. Una ripresa che si riallaccia in qualche modo a quella di Mantova, con finale più appagante, vivaddio, ma che dice della lucida lettura della partita e di taluni correttivi cercati e trovati dal tecnico. Un dato che dice qualcosa in chiave futura. «Certo, ci dice che siamo ancora agli inizi, gli ultimi arrivati hanno fatto i e no tre allenamenti, che gente come Dagasso non l'abbiamo avuta in queste due settimane, insomma dice che i giocatori li conosci davvero solo in partita. Un dato che conforta sui nostri mezzi sulle nostre qualità», spiega il tecnico biancazzurro, «ci dice che possiamo crescere nell'essere squadra, nella capacità di reazione ma anche di approccio e aggressività».

Già, perché l'avvio è stato quasi da incubo. Tutto merito del Venezia? «Beh, loro hanno mostrato subito che sono squadra di alta caratura, abbiamo sofferto la loro veemenza, la loro capacità di sviluppare velocità, ci rubavano il tempo, tutte le seconde palle. Quando hanno iniziato a calare di intensità siamo man mano venuti fuori». Fino all'esaltante finale. Ma il timore di un'altra sconfitta era stato più che giustificato. Specie sulle fasce in avvio le difficoltà erano vistose. Tant'è il tecnico aveva subito pensato di invertire i due esterni. «Sì, avevo in mente di scambiare Oliveri e Corazza ma francamente non so se sarebbe cambiato molto».

Il cambio ragionato l'ha realizzato nell'intervallo, più radicale, passando a “specchio” (3-5-1-1) con i lagunari di Stroppa (a fine gara deluso come poche volte in carriera), aggiungendo in mediana la gamba e la “testa” di Valzania, autore dell'assist del pari, e portando Olzer più vicino alla porta avversaria. Sul piano delle individualità, Vivarini concorda sulla buona prestazione di Tsadjout non meno che di Di Nardo. «Hanno fatto un buon lavoro, lì davanti possiamo solo migliorare. Con Di Nardo in questi giorni abbiamo lavorato proprio sull'attacco della porta e oggi l'ha fatto molto bene su quel cross». Più che probabili quindi novità nei prossimi giorni nel reparto avanzato. «Nelle mie squadre ho sempre avuto due attaccanti in doppia cifra», conferma il tecnico, «anche oggi (ieri, ndc), dopo aver subito gol in velocità e forza, siamo stati capaci di rispondere con qualità. Dobbiamo solo lavorare e crederci, come dicevo questo è il primo punto di una lunga serie».