I Comuni disegnano il Parco della costa

Dopo Vasto e Fossacesia, al lavoro Casalbordino e Ortona per evitare il commissario

LANCIANO. Sono al lavoro i sindaci dei Comuni della costa teatina. Dopo la "strigliata" del ministero dell'Ambiente, la prossima urgenza prima dell'arrivo del commissario è la redazione in tutta fretta di una zonizzazione di massima per definire i confini del Parco nazionale della Costa teatina. Perché il Parco, perimetrazione o meno, secondo il ministero si farà.

È corsa alle delibere nei comuni della costa dei trabocchi. Serve, neanche a dirlo, una nuova perimetrazione che metta tutti d'accordo. I confini del quarto parco nazionale della regione (dopo il Parco nazionale d'Abruzzo, il Parco Sirente-Velino e il Parco della Maiella) sono ora al vaglio dei comuni coinvolti e presto saranno inviati in un documento a Roma prima del 30 settembre, nel tentativo ultimo di evitare l'arrivo del commissario governativo.

Il Parco dovrebbe snodarsi lungo tutto l'ex tracciato della ferrovia, non sarebbe ampio come la prima ipotesi prevista dal ministero e comprenderebbe tutte le 7 riserve naturali presenti, la via Verde, cioè l'ex tracciato ferroviario, e i 6 siti di importanza comunitaria (sic) da Ortona a San Salvo. Un lavoro di inclusione ed esclusione e di recepimento dei piani regolatori che sta interessando 4 comuni su 8: Ortona, Fossacesia, Casalbordino, Vasto e San Salvo. Gli altri campanili preferiscono attendere le mosse dal ministero e dalla Regione.

«Siamo in standby perché c'è ancora troppa confusione sull'argomento», ammette Domenicantonio Pace (Rc), sindaco di Torino di Sangro, «la Regione una volta dice che si deve necessariamente perimetrare e una volta boccia l'Ente parco. A questo punto aspettiamo l'ufficializzazione del ministero e presenteremo una perimetrazione solo se saremo obbligati a farlo».

Restano granitici sulle proprie posizioni anche i sindaci di Rocca San Giovanni e San Vito, «Aspettiamo il 30 per fare una zonizzazione», dice Gianni Di Rito (Udc), sindaco di Rocca, «quello che faremo adesso è invece un atto politico chiedendo assieme agli altri sindaci dei comuni contrari al Parco una proroga per l'arrivo del commissario». Rocco Catenaro (Pdl), sindaco di San Vito, ha annunciato una prossima deliberazione in consiglio per ufficializzare la contrarietà al Parco. «Perimetrare le aree già sottoposte a riserva sarebbe ridicolo» aggiunge. «Faremo una perimetrazione con gli altri comuni», dichiara invece a sorpresa Remo Bello (Pd), sindaco di Casalbordino che aveva sollevato perfino una questione di incostituzionalità contro il Parco, «sulla base dei piani paesistici esistenti cercheremo di arrivare ad una perimetrazione il più possibile scientifica visto che non esiste uno studio sui confini del parco da parte del ministero».

Già pronta è invece Fossacesia che ha stilato la sua proposta di perimetrazione definitiva. Vasto ha avviato da qualche giorno la procedura così come vuole fare in fretta per evitare l'arrivo del commissario Ortona con la convocazione di un apposito consiglio comunale. «Un aspetto su cui vorremmo puntare l'attenzione è quello economico», afferma Tommaso Cieri, presidente del consiglio comunale, «durante l'incontro al ministero dell'ambiente si è sentito parlare di cifre, 250mila euro nel 2010, che, ad una prima valutazione, non ci sembrano sufficienti. All'avvio dell'iter, oramai dieci anni fa, si parlava di un miliardo di lire». Ma nel parco vuole essere inclusa anche Lanciano, con la proposta del consigliere di Uniti per Lanciano Alex Caporale e Mozzagrogna. Nei mesi scorsi avevano chiesto di essere inclusi nel Parco nazionale anche i comuni di Pollutri, nel vastese, e di Petacciato e Montenero di Bisaccia nel Molise.