I conti dell’Abruzzo, il Pd accusa: 200 milioni di tagli, tre anni di lento dissanguamento

22 Luglio 2025

Paolucci: drastiche riduzioni in settori chiave. Marinelli: la Regione si schianterà contro un muro

PESCARA. Duecento milioni di euro di tagli in tre anni. È questa la stima del Pd: un Abruzzo senza più soldi per gli ospedali, per fermare le frane, per la cultura e le manifestazioni simbolo come la Perdonanza dell’Aquila e il Mastrogiurato di Lanciano, la formazione e il turismo, l’agricoltura e gli allevamenti dell’emergenza Lingua blu, le politiche sociali e giovanili. Il capogruppo Pd Silvio Paolucci è pronto a scommetterci: «Per sostenere il peso insostenibile del deficit sanitario accumulato sotto la gestione Marsilio, la Regione è costretta a comprimere drasticamente le risorse su tutti gli altri settori chiave per lo sviluppo e la qualità della vita degli abruzzesi». E secondo il Pd potrebbe andare anche peggio con lo spettro di un altro rincaro delle tasse dopo l’aumento dell’addizionale Irpef già varato. È in atto, dice Paolucci, «un lento dissanguamento della comunità abruzzese». In vista della seduta del consiglio regionale sul bilancio in programma probabilmente il 5 agosto, lo scontro sui soldi (che non ci sono) sale di livello.

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