I Di Zio lasciano la guida della Deco

L’inchiesta sui rifiuti, al timone dell’azienda un commercialista esterno.

MONTESILVANO. La catena di passi indietro innescata dall’inchiesta sui rifiuti di Montesilvano scala il vertice della Deco spa: Ettore Ferdinando Di Zio, dopo le dimissioni da amministratore delegato dell’Ecoemme, ha lasciato anche la carica di presidente del cda dell’azienda di famiglia rimettendo l’incarico nelle mani di un professionista esterno: alla guida del gruppo Paolo Tracanna.

Al timone dell’azienda di Spoltore, leader nel settore dei rifiuti con interessi dall’Abruzzo alla Tunisia, c’è il presidente dell’ordine dei commercialisti di Pescara, Paolo Tracanna. Una decisione collegiale: oltre a Ettore Ferdinando Di Zio, anche il resto della famiglia Di Zio ha rinunciato agli incarichi lasciandosi sostituire da tecnici.
Il passo indietro dei Di Zio - fondatori nel 1989 del colosso dei rifiuti Deco da un’azienda leccese, l’Acetificio Ricchiuto srl di Ugento, e soci di minoranza nell’Ecoemme di Montesilvano con il 47,83 per cento delle quote - coincide con l’inchiesta avviata dalla procura di Pescara sull’Ecoemme, società mista per la raccolta dei rifiuti: dodici indagati, compresi i vertici della Deco e il sindaco Pasquale Cordoma. Tra le contestazioni della procura che indaga con i pm Anna Rita Mantini, Gennaro Varone e anche con il procuratore capo Nicola Trifuoggi, ci sono l’associazione per delinquere, la corruzione, la truffa e l’abuso d’ufficio. Un’inchiesta che, dopo le perquisizioni, fa tremare la politica in maniera trasversale.

Il 28 dicembre 2009, i Di Zio sono usciti anche dall’Ecoemme contribuendo così alla caduta del cda che, azzerato, è stato riformulato: l’amministratore delegato Ettore Ferdinando Di Zio ha passato la mano, come il nipote Ettore Paolo Di Zio e il consigliere Pasqualino De Luca. Nell’Ecoemme, i posti spettanti al socio privato e dunque alla Deco sono stati ricoperti da figure tecniche scelte con il benestare dei Di Zio: si tratta di Carlo Cappelluti per il ruolo di amministratore delegato e di Alberto Agresta e Giuliano Della Volpe come consiglieri. «Un cda tecnico», così è per il riconfermato presidente dell’Ecoemme Franco Mancioppi, di nomina pubblica.

Il ricambio nel cda dell’Ecoemme ha interessato anche il collegio sindacale e cioè l’organo di controllo: anche Maria Cuoccio, il membro dissidente che si era schierata contro il presidente Giuseppe Rasetta sconfessando la sua gestione di controllore, si è dimessa. Restano al loro posto, invece, Rasetta e Paolo Sebastiani.
Ma il primo a innescare la girandola delle dimissioni era stato, il 27 novembre, Fabio Savini, rappresentante della Comunità montana Vestina nell’Ecoemme, dopo la notifica di un avviso di garanzia.

La serie di dimissioni non ha riguardato solo la Deco e l’Ecoemme ma anche le altre società ascrivibili alla famiglia Di Zio: passo indietro, il 9 dicembre, anche per Massimo Sfamurri, presidente della società pubblica Ambiente spa, che ha lasciato la carica di consigliere nell’Ecologica srl, società pubblico-privata con la Deco che assiste 23 Comuni del Pescarese. Lo stesso giorno, anche Luciano Vernamonte ha lasciato la poltrona di vicepresidente in Ambiente conservando però il posto di consigliere in Ecologica. Ha deciso di uscire di scena anche Renzo Gallerati, due volte sindaco di Montesilvano, anche nel 1999 quando l’Ecoemme è stata costituita con un voto del consiglio comunale: si è dimesso dalla carica di presidente del cda di Ecologica.

L’ultimo atto, però, è il più rumoroso: l’uscita di scena dei Di Zio dalla azienda madre della famiglia - di proprietà della holding Rem spa al 99 per cento (società di Nicoletta Sborgia, Rodolfo Di Zio, Ettore Ferdinando Di Zio, Mauro Tonino Di Zio e Luciana Febbo) e nella parte restante di Rodolfo Di Zio - si rintraccia anche sui documenti pubblici. La prova è in un documento protocollato dalla Regione Abruzzo il 14 gennaio: rinunciando al progetto di una discarica da due milioni e 110 mila metri cubi di rifiuti a Collecorvino, è lo stesso Tracanna a firmare «in qualità di presidente del consiglio di amministrazione e legale rappresentante della società Deco spa con sede legale a Spoltore».