I finiani: «Pronti a votare contro»

28 Dicembre 2010

Il Fli vuole l'assessorato alla Sanità. Nasuti: per noi è un banco di prova

L'AQUILA. «Prima di votare il bilancio, vogliamo un confronto. Il Pdl non ha risposto alle istanze formulate nella piattaforma politica presentata nei giorni scorsi, vuol dire che non serviamo. Se non arriverà un chiarimento, ci comporteremo di conseguenza». Sull'approvazione di bilancio e finanziaria piomba l'incognita Fli: il vice coordinatore regionale, Emilio Nasuti, che come presidente della commissione Bilancio ha gestito l'iter nell'organismo consultivo, non ufficializza il fatto che il gruppo (3 consiglieri) non voterà il bilancio.

Ma le parole pronunciate ieri pomeriggio dopo il vertice del partito di Fini, suonano come una seria minaccia a non sostenere il Pdl in questo importante passaggio: e sono la replica, anche se indiretta, alla minaccia di dimissioni lanciata dal presidente della Giunta qualora il bilancio non fosse approvato entro il 31 dicembre, arrivata ieri mattina, poche ore prima la presa di posizione dei Finiani.

Una posizione estrema assunta da Chiodi dopo aver rivolto più di un invito al senso di responsabilità ai consiglieri del centrodestra e dell'opposizione. Con clima e con equilibri così precari nella maggioranza di centrodestra, oggi in consiglio regionale si apre una delicata sessione di bilancio, visto che l'approvazione di bilancio e finanziaria nei termini sono determinanti per evitare che a coprire il buco di 360 milioni di euro nella sanità emerso nelle scorse settimane, sia un nuovo automatico aumento di Irap ed Irpef, già ai livelli massimi.

Se Fli dovesse votare contro, a livello numerico i margini per il Pdl si assottiglierebbero: infatti, se si dovesse materializzare anche in Abruzzo il partito della Nazione (Fli, Udc, Api ed Mpa), a Roma all'opposizione, e questa forza che conta sette consiglieri dovesse allearsi con le opposizioni di centrosinistra, a ranghi completi il Pdl avrebbe un vantaggio di un solo consigliere (23 a 22). Vantaggio minino assicurato tra l'altro in extremis dal ritorno in consiglio dell'ex assessore alla Sanità Lanfranco Venturoni, libero da ieri dopo l'obbligo di dimora nel comune di Teramo subito, dopo i domiciliari, nell'ambito dell'inchiesta sui rifiuti della procura di Pescara. «Domattina (oggi ndc) si comincerà la discussione sul bilancio sperando che il Pdl dia risposte a quanto richiesto da Fli nei giorni scorsi» spiega ancora Nasuti. «E' giusto che ci si rispetti: abbiamo proposto una piattaforma programmatica e politica nella quale siamo disponibili a prendere il fango, non i privilegi. Non vogliamo poltrone, ma di togliere qualche castagna dal fuoco, l'assessorato alla sanità è un banco di prova e significa assumersi responsabilità verso i cittadini. Ho portato avanti con lealtà l'attività in commissione arrivando all'approvazione. Ora il discorso è politico». Nella trattativa per il rimpasto, oltre alla delega alla sanità, Fli ha chiesto l'azzeramento dei manager delle Asl e la fine dei commissariamenti. In previsione bilancio, invece, Fli chiede maggiori risorse nel capitolo del sostegno alle piccole e piccolissime imprese «senza ammortizzatori sociali che rischiano di morire per la crisi e per la chiusura delle banche».

Fli sembra fare sul serio: in assenza dei vertici del Pdl, sarà Chiodi a dover intervenire.

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