I soldi non ci sono, i Fas slittano al 2013

La giunta riprogramma gli interventi e spera nella vendita degli immobili delle Asl

PESCARA. Signori non c'è una lira. I fondi Fas rimodulati dalla giunta regionale lunedì scorso restano una chimera. Il ministro degli Affari regionali Raffaele Fitto si è speso molto delle scorse ore per rassicurare che la manovra Tremonti non avrebbe tagliato i finanziamenti per le aree sottoutilizzate, ma non ha preso impegni circa lo sblocco dei fondi, che il governo ha già in parte usato per pagare la cassa integrazione dei lavoratori delle aziende in crisi e ora vuol usare anche per gli interventi al Sud.

E così il governatore Gianni Chiodi molto realisticamente lunedì scorso ha varato una manovra tremontiana, con la parte economica spostata a cavallo tra il 2013 e il 2015, con tagli lineari, uguali per tutte le voci, senza una reale scelta di priorità, come chiedevano i firmatari del Patto per l'Abruzzo (vedi intervista in basso). Nella delibera approvata dall'esecutivo, il 2011 viene indicato come anno propedeutico per orientarsi sulle cose da fare, il 2012 è l'anno indicato per l'individuazione degli interventi, il 2013 e 2014 sono gli anni della realizzazione. Probabilmente per alcuni interventi si arriverà al 2015 (ma quelli a favore dell'infanzia entreranno a regime nel 2017), e dunque sarà il prossimo governatore a chiudere la pratica.

Gli unici interventi per i quali sono previsti arrivi di fondi a partire da metà 2012 sono quelli sull'automotive (33 milioni) e quelli per il dragaggio o ampliamento dei porti di Giulianova (4,2 milioni), Ortona (9 milioni), Roseto (1,6 milioni), Pescara (2,8 milioni), Vasto (1,8 milioni) e il completamento dell'aeroporto di Pescara (11,680 milioni).

Di quanti soldi stiamo parlando complessivamente? Dagli iniziali 854 milioni della delibera Cipe del 2007 siamo passati a 612,5 milioni euro. A questi vanno aggiunti 110 milioni di euro che la Regione pensa di recuperare vendendo gli immobili di proprietà delle Asl. Sono proprio questi i soldi sui quali Chiodi punta. Perché per quanto riguarda i Fas, dal ministero arriva una vaga assicurazione che entro il 2011 sarà erogato l'8% dell'importo (ma non ci sono atti ufficiali), e i successivi a rate fino al 2015. Ma recuperare 110 milioni dagli immobili non sarà pratica né facile né veloce. Per farlo la Regione dovrà rivisitare il piano di dismissione già adottato dalla giunta Del Turco, rivalutare il valore degli immobili, rivedere la legge regionale 4 del 2007 (che destinava il ricavato a copertura del debito sanitario, per destinarlo agli investimenti), prevedere la costituzione di un osservatorio di sorveglianza del processo di alienazione. E naturalmente bisognerà trovare un compratore.

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