Il capo della polizia contestato dagli agenti

I sindacati locali: «Noi senza case e al lavoro negli scantinati».

L’AQUILA. La cerimonia del cambio della guardia alla questura dell’Aquila, alla presenza del capo della polizia Antonio Manganelli, è sta caratterizzata dalla contestazione dei sindacati, che hanno disertato l’evento. Da ieri, comunque, il nuovo questore dell’Aquila è Stefano Cecere, proveniente da Pescara che subentra a Filippo Piritore, destinato a Genova. La cerimonia si è articolata in due fasi: nella rinnovata sede del Centro operativo autostradale e nell’auditorium della finanza.

LA CONTESTAZIONE. «La protesta verso Manganelli», hanno spiegato i sindacalisti Sabatino Romano (Siulp) e Fabio Lauri (Sap), a fine manifestazione, nonostante le sue parole di elogio per gli agenti aquilani «è legata al fatto che la Questura è l’unica istituzione a non avere una sede e che le case promesse per i poliziotti senza abitazione non sono state realizzate. Il capo della polizia, a maggio scorso si impegnò a realizzare, grazie al contributo di una fondazione, delle abitazioni provvisorie per agenti con la casa inagibile in categoria E. Dopo gli sforzi di alcuni sindacalisti, di una parte dell’allora vertice della Questura, al buon senso del sindaco, si è ottenuto in locazione gratuita per 36 mesi rinnovabili, un sito a San Giacomo».

Lauri e Romano (ma la loro protesta è condivisa anche da Santino Li Calzi del Coisp) hanno chiarito che «l’obiettivo del sindacato, compreso dalle istituzioni comunali, era di dare la possibilità ai colleghi di non subire un disagio prolungato ed essere reperibili in città ma soprattutto poteva agevolare 60 famiglie sfollate a usufruire del progetto Case al posto di 60 famiglie di poliziotti che, avendone diritto, sono stati designati come assegnatari degli appartamenti realizzati dalla Protezione Civile». «Nonostante le promesse» dicono i sindacalisti «ancora oggi non si è riusciti a offrire un servizio di pubblica sicurezza alla città.

Non si è ancora riusciti dopo 10 mesi, a trovare una sistemazione decorosa agli uffici: i poliziotti sono costretti a lavorare in condizioni da terzo mondo, all’interno di indecorosi container o ammassati in insalubri sottoscala senza luce e senza finestre di un istituto di credito cittadino, che sembrerebbe percepire dallo Stato 8mila euro ogni mese». Intervengono anche i sindacati nazionali di Siulp e Sap che «correggendo» i colleghi locali precisano che c’è «la massima disponibilità di Manganelli e del Dipartimento di pubblica sicurezza ad alleggerire il disagio dei poliziotti aquilani».

MARONI.
In effetti il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, come annunciato dallo stesso capo della polizia ha emesso un provvedimento con il quale L’Aquila viene dichiarata sede disagiata: la disposizione prevede per la polizia aquilana delle «condizioni speciali che riguardano una serie di agevolazioni proprie delle sedi disagiate». E lo stesso Manganelli, nel suo intervento, ha comunque ammesso che ci sono dei ritardi obiettivi per dei finanziamenti manifestando comprensione per chi opera in condizioni difficili.

AVVICENDAMENTO.
«Abbiamo ritenuto di premiare con una sede prestigiosa, impegnativa e sotto i riflettori il questore Filippo Piritore, un uomo che ha dato molto in una provincia difficile come L’Aquila» ha commentato il capo della polizia. A proposito del nuovo questore dell’Aquila, Manganelli ha affermato: «riteniamo che un questore che ha lavorato in una provincia vicina e che ha meritato il gradino in più che la provincia dell’Aquila rappresenta nella gerarchia dell’amministrazione, possa agire in una buona continuità con il suo predecessore». «Ho vissuto direttamente i primi momenti dell’emergenza perchè ero in casa» ha detto Piritore nel suo commiato, «ho capito subito la gravità di quanto accaduto, mi sono adoperato per organizzare i soccorsi.

La sinergia con le altre forze di polizia mi ha consentito di portare avanti un lavoro con serenità. Tutti hanno fatto un lavoro straordinario». Per il nuovo questore dell’Aquila, Stefano Cecere, «in questa fase di ricostruzione la polizia deve avere un ruolo fondamentale, affinchè tutto avvenga senza macchia. Vado a sostituire un collega bravo prendendo la responsabilità di uomini che pur portando le ferite del terremoto, hanno lavorato bene nella fase dell’emergenza e della gestione del G8, sopportando il peso del poliziotto e, allo stesso tempo, altri pesi del sisma. Non sarà trascurato alcun aspetto della ricostruzione».