Il fascista Cucullo: il Professore era un grande

Dalle opposte ideologie hanno costruito un’amicizia vera: la sua scomparsa mi addolora

AVEZZANO. Due opposti che si attraggono. È stato, per anni, il presupposto di un’amicizia fatta di grande stima e cordialità. È la storia che ha unito l’ex sindaco di Avezzano, Mario Spallone, comunista, e l’ex primo cittadino di Chieti, Nicola Cucullo, fascista. «Era un brav’uomo e sono molto addolorato dalla notizia». È il primo commento alla morte dell’amico Spallone, da parte di Cucullo, 83 anni, ospite in una casa di cura di Pennapiedimonte (Chieti). Per undici anni consecutivi alla guida del Comune di Chieti, già nel Movimento sociale italiano negli anni ’60, Cucullo è confluito prima in Alleanza nazionale, poi nel Movimento sociale fiamma tricolore e infine in Forza nuova. E ciò nonostante, è stato amico fraterno di Mario Spallone, politico militante nelle fila del partito comunista e medico personale di Palmiro Togliatti. «Sono stato spesso a trovarlo nella sua tenuta a Palestrina, dove mi invitava ogni volta che faceva un ricevimento per gli amici», ricorda Cucullo, «e per me lasciava sempre il posto a capo tavola. Mi diceva: “Questo è tuo perché tu sei un vero fascista”. E in quelle occasioni mi faceva sedere accanto ai comunisti. Ricordo che mi fece conoscere molti parenti di Amendola». Cucullo parla e si commuove: «Ci siamo conosciuti « una trasmissione televisiva in cui partecipavamo come sindaci, con un collegamento a distanza. Fu così che un giorno mi venne a trovare e da lì nacque un rapporto di grande stima e amicizia».

«Ho molti ricordi», continua, «una volta venne da me a sorpresa. Bussò alla mia porta con in mano una scatola di cartone. Mi disse che aveva un dono per me. Lo aprii e mi spaventai perché vidi un animale nero. Mi aveva portato un agnellino come omaggio tipico della sua terra». «Nonostante fossimo di due orientamenti diversi e opposti», puntualizza, «ha avuto per me sempre grande rispetto. Mi invitava spesso nella Marsica per prendere parte alle trasmissioni televisive a cui andava come ospite. Quando arrivavo si alzava subito lasciandomi il suo posto. Quelli erano i tempi della sincerità e della schiettezza.Spesso mi raccontava di quando andò in Russia chiamato da Togliatti che stava male. Mi diceva: “me ne so’ scappato sennò lì mi facevano la pelle pure a me!”.

Magda Tirabassi

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