ABRUZZO

Il meteo migliora, l'allerta scende a "gialla". Costa flagellata

Le previsioni fino a domani mercoledì 31 in attesa di un nuovo peggioramento. Allarme erosione

PESCARA. Tregua nel maltempo: l'allerta si abbassa e passa da "arancione" a "gialla". Dopo l'eccezionale ondata di lunedì e martedì, il Centro funzionale d'Abruzzo della Protezione civile, tenuto conto delle previsioni per le prossime ore che vedono un miglioramento delle condizioni meteo, ha emesso per oggi, martedì 30 e domani, mercoledì 31, un'allerta "gialla" per rischio idrogeologico. Per giovedì poi le previsioni danno in arrivo altri temporali.

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L'allerta fa riferimento alla possibilità di fenomeni franosi, in considerazione delle piogge registrate e di quelle, seppur deboli, previste per le prossime ore sui settori appenninici della Regione. Il responsabile del Centro Funzionale, Antonio Iovino, rammenta che "è ancora in corso un avviso di condizioni metereologiche avverse relativo al possibile verificarsi di fenomeni temporaleschi, vento forte e possibili mareggiate sulle coste esposte".

Intanto, il sottosegretario alla Presidenza della Regione, con delega alla Protezione civile, Mario Mazzocca, ha invitato i sindaci abruzzesi a predisporre e attuare tutte le misure previste dai piani di emergenza e di vigilare il territorio, invitando a monitorare le zone in cui sono presenti movimenti franosi.

EROSIONE DELLA COSTA. Nella conta dei danni torna puntuale l'allarme erosione sulla costa in conseguenza del mare in burrasca. Sib balneatori sostiene in una nota che «l'intera costa abruzzese è flagellata da violente mareggiate che stanno danneggiando le strutture balneari ed in alcuni casi stanno mettendo a rischio strade e civili abitazioni. È assurdo _ aggiunge il presidente Riccardo Padovano _ che ogni anno in questo periodo ci ritroviamo a parlare delle stesse cose. Purtroppo invece è la drammatica realtà e oggi dobbiamo contare i danni malgrado i nostri ripetuti appelli alle istituzioni e malgrado la volontà dei titolari degli stabilimenti balneari di collaborare, anche a proprie spese, alla protezione delle strutture mediante barriere radenti o cumuli di sabbia».