«Il mio Abruzzo nel cuore»

8 Giugno 2009

Roberto Pedicini vincitore del Premio internazionale del doppiaggio

«Dedico il premio al mio Abruzzo, anche se non ci sono nato è la mia regione che porto nel cuore ancora di più dopo il terremoto del 6 aprile». Roberto Pedicini, 47 anni, nato a Benevento ma cresciuto a Pescara ha ottenuto un premio prestigioso.

Pedicini è una delle voci più belle e più importanti in Italia. E’ un eccellente doppiatore, sue le voci italiane di Jim Carrey, Xavier Bardem e Kevin Spacey. A quest’ultimo, invitato al Festival di Sanremo del 2009, il conduttore Paolo Bonolis ha ricordato in diretta tv che in Italia le sue interpretazioni si apprezzano grazie alla interpretazione di Pedicini.

Tra serial tv, cinema, pubblicità, voci fuori campo in radio (Jack Folla) e tv (i programmi con Fiorello) è facile che durante la giornata lo si ascolti una decina di volte.

Dopo il terremoto è stata scelta la sua voce per il messaggio istituzionale a favore della ricostruzione della cultura in Abruzzo.

Venerdì notte ha ricevuto nell’auditorium della Conciliazione a Roma un riconoscimento molto particolare al Gran premio internazionale del doppiaggio. La manifestazione, organizzata da Pino Insegno, dopo sole tre edizioni è già diventata un appuntamento di assoluto rilievo.

«Sono molto soddisfatto», spiega Pedicini al Centro mentre è in viaggio in autostrada da Roma alla volta di Pescara, città dove vive la madre e dove tiene un corso con l’amico e collega Christian Iansante, «perché ho ricevuto migliaia di voti via Internet. Ho avuto il premio del pubblico per la seconda volta, accadde pure nel 2007. Venerdì sera Arnoldo Foà era il presidente della giuria, all’auditorium c’erano duemila persone e tutti i tg nazionali».

E’ un riconoscimento ancora più particolare perché il pubblico di solito non vi vede, ascolta solo le vostre voci.
«Devo dire che la categoria è diventata molto amata, molti di noi sono riconosciuti e riconoscibili, ma certo il premio del pubblico è il più bello perché non è solo un premio tecnico. E in questo modo mi sento rinfrancato dal fatto che riesco a dare le mie emozioni ai personaggi e dunque ad arrivare alle persone».

Quali film sono in questi giorni nelle sale cinematografiche con la sua voce?
«Attualmente credo che al cinema ci sia solo “Antichrist”, dove doppio Willem Dafoe. Ma in tv ho doppiato diversi episodi di Csi e poi una serie con William Hurt che non è ancora arrivata sugli schermi. Proprio venerdì sera mi hanno comunicato che ho vinto il provino per il film di Natale con Jim Carrey, è un film della Disney ed è “A Christmas Carol” tratto da Dickens. Poi sarò uno dei più efferati cattivi della storia, ma non posso ancora dire nulla, ma sarà un film a livello di “Non è un paese per vecchi” dove ho dato la voce a Bardem».

Dopo il terremoto è stato scelto per il promo istituzionale a favore della ricostruzione culturale della nostra regione.
«Sì e sono orgoglioso di questo. Mi sono portato veramente l’Abruzzo nel cuore dopo la tragedia che ha colpito L’Aquila. Io sono nato a Benevento ma sono cresciuto a Pescara e mi sento fortissimamente abruzzese. Ogni volta che sono stato ospite nelle trasmissioni televisive ho ricordato le mie origini e ho fatto appelli per aiutare il nostro Abruzzo a rialzarsi dopo il sisma».

E qui in Abruzzo, a Pescara, o meglio all’Arca di Spoltore, tiene il suo corso di doppiaggio con il teatino Christian Iansante.
«Certo, con il mio grande “fratellone”, abbiamo la scuola ormai da qualche anno ma dalla stagione 2008/2009 facciamo le lezioni anche in Toscana. Certo, due abruzzesi che portano la parola cinematografica e televisiva nella culla dell’italiano è una bella soddisfazione, un bel motivo di orgoglio. A Pescara siamo al sesto anno consecutivo, francamente vorremmo ricevere un interessamento maggiore da parte degli enti pubblici (Comune e Provincia di Pescara, Regione Abruzzo) ma siamo ancora in attesa. Crediamo sia una cosa che funziona molto. Alcuni ragazzi hanno trovato anche qualche possibilità di lavoro ma noi chiariamo sempre che non è affatto facile, soprattutto in questo periodo. Non promettiamo alcunché».

Qual è la caratteristica più importante per un doppiatore?
«Venerdì sera al Gran premio del doppiaggio era ospite Jacqueline Bisset. E lei ha detto dal palco che la cosa più importante per un attore, dunque non solo per un doppiatore, è la sua voce. “Mi raccomando”, ha detto in sala rivolgendosi ai giovani, “il suono della voce è il trasferimento nel mondo reale dei sentimenti, delle emozioni e questo è fondamentale”. Ecco, mi riconosco perfettamente in queste parole dette da una star di livello mondiale come lei».

TUTTI I PREMI.
Questi i nomi dei vincitori del Gran premio internazionale del doppiaggio: Michele Kalamera, il Walt Kowalski-Clint Eastwood di «Gran Torino»; Massimo Rossi, voce di Sean Penn-Harvey Milk in «Milk» e Chiara Colizzi, voce di Kate Winslet-April Wheeler in «Revolutionary Road» sono i vincitori della terza edizione del festival, proclamati venerdì notte dalla giuria presieduta da Arnoldo Foà all’Auditorium Conciliazione di Roma.

Ospiti d’onore della serata, condotta da Pino Insegno e Francesca Draghetti, sono stati Jacqueline Bisset e Matthew Modine, arrivati a Roma per l’occasione. Particolarmente toccante il ricordo che Woody Allen ha voluto dedicare alla sua voce italiana, il grande Oreste Lionello scomparso qualche mese fa, alla presenza della famiglia Lionello.

Durante la serata sono stati premiati anche Luca Biagini nel ruolo di Osborne Kox in «Burn after reading» come migliore doppiatore non protagonista; Emanuela Rossi nel ruolo di Cassidy in «The Wrestler» come migliore doppiatrice non protagonista.

Filippo Ottoni ha vinto per il miglior adattamento del «Curioso caso di Benjamin Button»; Giuppy Izzo è stata premiata per la miglior direzione di doppiaggio in «Changeling». Per il migliore mixage ha vinto Roberto Cappanelli per «The millionaire».