Abruzzo

Tagli per far volare l’Abruzzo: così 7,5 milioni di euro sono finiti alla Saga

4 Agosto 2025

I conti della Regione e il caso aeroporto. Il deficit sanitario avanza, ma la giunta ritocca le voci di spesa e trova le risorse per lo scalo

PESCARA. «L’Abruzzo merita di volare sempre più in alto», aveva detto qualche giorno fa il presidente della Regione Marco Marsilio, dopo la presentazione dei dati sui passeggeri di luglio all’aeroporto d’Abruzzo. Il rilancio dello scalo abruzzese, però, passa anche per i milioni di euro che la Regione ha stanziato nel triennio 2025-2027 a Saga, la società che gestisce la struttura. Nell’Abruzzo delle sforbiciate alla spesa pubblica per far fronte al buco nero del deficit sanitario, solo per l’anno corrente la giunta è riuscita a trovare un tesoretto da 7.354.128 euro. Come? Con una seconda ondata di tagli che non ha risparmiato nessuno. Dagli enti locali alla parità di genere, passando per gli stanziamenti contro il dissesto idrogeologico fino alla cultura e allo sport: sono un centinaio i capitoli di spesa che si sono visti ridurre il finanziamento, in alcuni casi anche del 100%. Ma ancora non è detta l’ultima parola: domani in Consiglio regionale verrà discusso l’assestamento di bilancio e qualche voce potrebbe essere rimpinguata. Se e in che misura accadrà, però, si saprà solo all’esito dell’ultimo scontro della politica prima delle ferie estive.

LE COMUNITà MONTANE. Il tema dello spopolamento è molto caro agli abruzzesi. Ogni giorno i sindaci dei piccoli borghi montani si battono per la sopravvivenza delle loro comunità. Il fenomeno, però, continua incontrastato: tra il 2016 e il 2022, in 14mila hanno abbandonato questi territori alla ricerca di maggior fortuna altrove. Una vera e propria emergenza, a cui la Regione ha dedicato una voce specifica del proprio bilancio ma che, per coprire lo stanziamento in favore di Saga, ha subito un taglio di 100mila euro. Così come la politica di ricollocazione del personale delle comunità montane soppresse, che è stata completamente definanziata a fronte di uno stanziamento iniziale di 811.899 euro. E si è deciso di dare una sforbiciata anche alle spese di funzionamento delle comunità montane soppresse, passate da 213.137 a 57.716 (meno 73%). Per il supporto ai comuni con meno di 3mila abitanti, invece, sono stati assegnati appena 3819 euro (meno 70%). Più in generale, i Comuni sembrano essere state le vittime principali di questi tagli. Basta guardare i 60mila euro sottratti dai contributi per le spese di pianificazione o i 650mila, tra fondi cassa e stanziamenti, tolti agli enti locali a cui sono state trasferite funzioni regionali. Tra i capitoli di bilancio ritoccati, poi, c’è anche quello del rimborso a Comuni, prefetture e Corte d’Appello dell’Aquila per le spese sostenute per l’espletamento delle elezioni regionali del 2019. Il budget di spesa iniziale previsto per questa voce era di 884.199 euro. Oggi, tra tagli per la sanità e rilancio dell’aeroporto, la cifra è scesa a zero.

LE SPESE DELLA REGIONE. Per prendere il volo la Regione ha dovuto fare delle rinunce, anche nelle spese che garantivano entrate. È il caso degli oneri legati alla riscossione delle tasse automobilistiche regionali (il cosiddetto bollo auto), che hanno subito una decurtazione di 1.331.559 euro. Sforbiciata drastica anche per le spese relative agli interventi di adeguamento e conservazione di sicurezza delle sedi di lavoro, che calano del 68%, passando da 951.666 euro a 310.413 euro. Altri 140mila euro sono stati prelevati dalle risorse stanziate per l’attuazione del programma regionale finanziato con i Fondi strutturali europei. E ancora, i contributi all’Agenzia regionale telematica sono scesi a 759.778 euro da 3.008.407. Ma la politica di restrizione ha colpito anche l’organizzazione degli eventi, il cui budget è stato abbattuto del 66%, toccando quota 123.304 euro. Tagli anche per il gender gap: la “realizzazione delle pari opportunità, della parità giuridica tra uomini e donne e della parità istituzionale negli incarichi”, conta appena 2.366 euro in cassa e 10.461 di stanziamento. E sulla graticola finisce pure il finanziamento delle aziende regionali per il diritto allo studio, a cui è stato imposto un taglio di 350mila euro. Infine, il rilancio dell’Aeroporto d’Abruzzo arriva a toccare anche la delicata situazione del Ciapi, l’ente di formazione regionale che la giunta Marsilio aveva deciso di chiudere durante il suo primo mandato. Quest’anno per il fondo di liquidazione erano stati stanziati 680mila euro; oggi sono 221.851.

CULTURA E SPORT. Alla voce “rifinanziamento monumento Rigopiano”, si legge un forte segno meno: da 27mila a 8.800 euro, meno 65%. E se il teatro Marrucino e la Film Commission Abruzzo non sono stati toccati da questa seconda tornata di sforbiciate, lo stesso non si può dire del Premio città di Penne, che da 40mila euro iniziali è sceso a 25mila. Per “Lettomanoppello, città della Pietra”, lo stanziamento di 21.458 euro è passato a 6.345. E se la cultura se la passa male, allo sport va anche peggio. Di mezzo, ancora una volta, ci finiscono le amministrazioni locali. A loro favore era stato previsto un contributo di 1.757.110 euro per iniziative sportive nazionali e internazionali. Oggi è di 940.573 euro, quasi il 50% in meno. Anche i fondi “nel campo dello sport” sono stati prosciugati: gli attuali 64mila euro a inizio 2025 erano 563.131. Merita di essere menzionato anche il caso della Interamnia world cup di Teramo, per cui è prevista una spesa di 4.732 euro, a fronte di una dotazione iniziale di 33mila. soldi in cielo, non in terra “Interventi per affrontare il grave dissesto idrogeologico”: meno 159mila euro. “Interventi di pronto soccorso in caso di calamità naturali”: meno 85.042 euro. “Opere di sistemazione del suolo per la tutela delle risorse idriche”: meno 112mila euro. Sforbiciate che impressionano, soprattutto se si pensa al problema della siccità che attualmente sta colpendo parti dell’Abruzzo, in particolare la Piana del Fucino. Ritoccati, poi, anche i contributi di consulenza per il settore zootecnico, che sono stati dimezzati, e lo stanziamento per i danni da fauna selvatica, che oggi è di 126mila euro, un terzo di quanto inizialmente previsto. E anche il fondo per la gestione del servizio Uma, utilizzato dagli agricoltori per ottenere il gasolio a prezzo agevolato, è stato ridotta a 17mila euro. Insomma, per volare la Regione ha dovuto alleggerire di molto il suo bagaglio dei costi. Ma il prezzo del biglietto lo pagano tutti.

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