CORONAVIRUS

In Abruzzo occupato il 42% dei posti in terapia intensiva

Il bollettino epidemiologico lascia per il secondo giorno consecutivo a 71 il numero dei pazienti più gravi ricoverati a fronte di una disponibilità che è stata portata a 169 (+66). Il dottor Albani: "Ma la pressione sugli ospedali è ancora molto alta"

PESCARA. Quattro posti su dieci sono occupati nei reparti di terapia intensiva. E' il dato che si evince per il secondo giorno consecutivo dal bollettino epidemiologico Covid di oggi che lascia a 71 il numero dei pazienti più gravi ricoverati. L'Abruzzo si mantiene così sotto la soglia del 50 per cento, per la precisione è al 42% dei letti occupati e questo grazie all'attivazione negli ultimi giorni di 66 posti previsti dal piano di riordino della rete ospedaliera Covid-19, nove in più rispetto al programma, per un totale di 75 unità. Così, considerando i 94 esistenti già prima dell'emergenza, i posti letto di rianimazione a disposizione delle quattro Asl ora sono complessivamente 169. Il dato del 42% è inoltre calcolato senza considerare i 29 posti presenti tra l'Ematologia di Pescara e le cliniche private convenzionate, pure a disposizione in caso di assoluta emergenza.

Ma non bisogna assolutamente abbassare la guardia. «Forse c'è qualche numero in lieve calo», afferma Alberto Albani, a capo della task force sul coronavirus della Regione e membro del Gruppo tecnico scientifico (Gts) regionale, «ma la pressione sugli ospedali è ancora altissima, soprattutto nell'Aquilano e nel Teramano. Non siamo affatto in una situazione tranquilla, semplicemente abbiamo qualche giorno di autonomia in più». Rispetto alla curva del contagio, secondo Albani «è presto per parlare di stabilizzazione, dobbiamo attendere ancora qualche giorno per fare una valutazione corretta, bisogna vedere gli effetti della zona rossa».

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