Installazioni, ritratti e storia

Da Berlinguer alla Campagna di Russia passando per i giovani di Sight.

Cosa c’è da vedere in Abruzzo durante le festività? Ecco alcuni appuntamenti in corso per gli appassionati di arte, figurativa, contemporanea, multimediale. All’Ex Aurum di Pescara fino al 6 gennaio è possibile visitare la rassegna fotografica «Enrico Berlinguer. La vita, la politica, l’etica»: 360 foto in bianco e nero che ripercorrono la vita del segretario del Pci parallelamente ai fatti della politica nazionale e internazionale. La mostra è riproposta dall’associazione Dagli Appennini alle onde a 25 anni dalla scomparsa del segretario del Partito comunista italiano ed è aperta con ingresso libero, orario 10-13 e 16-19.30 dal martedì al sabato, domenica orario solo pomeridiano, chiuso lunedì.

Sempre a Pescara, fino al 31 gennaio, nella galleria White Project in piazza Garibaldi, Driant Zeneli e Andrea Scopetta espongono in una doppia personale. Di origine albanese, Zeneli, vincitore per il 2009 del Premio giovane emergente europeo, presenta il progetto fotografico «Behind the sun» (realizzato mediante il programma Google street view) e il video «This will be my space!». Artista concettuale il maceratese Scopetta concentra invece le sue riflessioni sul senso dell’essere, in quanto essere storico, muovendo dallo studio di alcune dinamiche socio-politiche moderne («Afelio o linearità del tempo nell’organizzazione politica»). La mostra è aperta con orario 11-19 dal martedì al venerdì, sabato dalle 16 alle 21.30; ingresso libero; info 085 4549728.

Fino al 23 gennaio il Museo laboratorio Ex manifattura tabacchi di Città Sant’Angelo ospita la mostra «Sight 09/10» affidata alla cura di cinque artisti che a loro modo e in piena autonomia offrono una riflessione e una visione dell’arte e del contemporaneo, ne interpretano lo spazio assegnato muovendosi nella inedita condizione di artista-curatore. La mostra è a cura di Alessia Armeni, Emanuela Barbi, Damiano Colacito, Gianmarco Montesano, Franco Passalacqua. I lavori di Nicola Di Caprio, Roberto Piloni, Alessandro Roma, Sergio Camplone, Enzo De Leonibus, Roland Herzog, Jukuki, Dean Smith,Carlo Dell’Amico, Aram Bartholl, Paolo Bertocchi Marco Di Giovanni, Massimo Pianese, Maria Lucrezia Schiavarelli, Diego Zuelli. Apertura tutti i giorni dalle 17 alle 20,30, chiuso lunedì e martedì, ingresso libero.

Fino al 10 gennaio a Lanciano l’auditorium diocleziano ospita l’esposizione «Nel segno dell’astrologia»: dodici bassorilievi in bronzo opera dello scultore Paolo Spoltore (info 0872 712166, 709763). A Pescocostanzo fino al 10 gennaio un omaggio a quattro artisti abruzzesi: Luciano De Liberato, Gigino Falconi, Gaetano Memmo e Mariantonietta Sulcanese, ovvero «Quattro artisti per il 2010» come annuncia l’associazione culturale Trifoglio di Chieti che organizza l’esposizione attraverso un percorso espositivo reso intrigante dalla commistione delle diverse tematiche e tecniche di esecuzione pittorica con il suggestivo spazio del complesso dell’auditorium di San Nicola.

La mostra di Pescocostanzo è aperta tutti i giorni dalle 10.30 alle 13 e dalle 17 alle 20. Fino al 31 gennaio l’Istituto d’arte di Castelli ospita la mostra di arazzi dell’artista egiziano Said El Wetery, a cura di Lino Alviani. Dedicata alla rappresentazione dei beduini, personaggi molto amati dall’artista, l’esposizione può essere visitata tutti i giorni (info 389 0950001/2 - 0861 979221). Al Mutac, Museo delle arti e tradizioni contadine di Picciano è in corso, fino a giugno, la mostra «La campagna di Russia 1941 - 1943». La neve cade, implacabile, la nebbia avvolge tutto, le grida dei soldati in russo, ucraino, tedesco, italiano, il frastuono delle mitragliatrici, dei cannoni, delle pistole. Su tutto il freddo, che d’inverno arriva anche a meno 50 gradi, da affrontare con un vestiario insufficiente.

E’ stato un inferno bianco quello tra le rive del Don e del Donez di 67 anni fa. Franco Di Silverio, urologo di fama mondiale, appassionato delle proprie radici contadine, ha allestito nel suo Museo di Picciano una grande mostra alla Campagna di Russia 1941 - 1943. La mostra vuole essere un tributo ai 90 mila morti italiani - di cui 70 mila in prigionia - in gran parte contadini strappati alle loro terre, sui circa 230 mila soldati italiani (l’ottava Armata) mandati dal fascismo ad affrontare una guerra assurda.

L’allestimento propone quattro pannelli con gigantografie (da otto a 14 metri per un’altezza di cinque metri), cinque bacheche con reperti, tra cui la minuta di Benito Mussolini sulla dichiarazione di guerra; 137 foto derivate dall’Archivio ufficio storico, Istituto Luce, dal Museo storico della Fanteria, dagli archivi ucraini e dalla rivista Signal; le tavole di Achille Beltrame e Walter Molino sulla Domenica del Corriere; nove manichini con le divise originali tedesche, italiane e sovietiche; quaranta armi d’epoca degli eserciti intervenuti; ospedale da campo della Croce rossa. Info 085 8582452.