Il presidente della Regione Marco Marsilio e a destra il ministro per la Salute Roberto Speranza

CORONAVIRUS

L'Abruzzo evita la zona rossa e resta bicolore

Ordinanze del ministro per la Salute: la regione resta in arancione eccetto che nelle province di Pescara e Chieti dove sono in vigore le zone rosse firmate da Marsilio e che scadono il 28. Il Molise con l'indice Rt più alto in Italia

L'Abruzzo evita di diventare interamente zona rossa covid. Resta bicolore: arancione eccetto che nelle province di Pescara e Chieti dove resta in vigore l'ordinanza da zona rossa della Regione.

La decisione è arrivata con le ordinanze firmate dal ministro per la Salute, Roberto Speranza e che in sostanza lasciano tutta l'Italia gialla e arancione con alcune zone rosse, più o meno vaste, ma stabilite a livello locale.

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L'ordinanza va nella direzione auspicata dal presidente della Regione Marco Marsilio che aveva anticipato i dati del report sul contagio con l'idice Rt dell'Abruzzo a 1,17 (sotto la soglia max di 1,25) malgrado l'aumento dei ricoveri in terapia intensiva e dei casi positivi con le varianti inglesi e brasiliane (queste ultime a L'Aquila).

In particolare, anche l'Umbria e la provincia autonoma di Bolzano rimangono in arancione. In pratica sono passate in arancione Emilia Romagna, Molise e Campania. Tuttavia i governatori dell'Umbria e di Bolzano hanno autonomamente innalzato il livello di allerta al rosso per determinate aree dei loro territori, come la provincia di Perugia.

Sono ora 8 le regioni in arancione dove sono chiusi bar e ristoranti per tutta il giorno ed è possibile spostarsi dal proprio comune solo per motivi di lavoro, salute e necessità. In zona rossa sono le province di Bolzano, Perugia, Pescara e Chieti e diversi comuni in Lombardia, Toscana, Molise, Lazio e Piemonte. Ma è probabile che gli interventi «tempestivi e aggressivi» a livello locale andranno ad aumentare nei prossimi giorni, a partire dal Trentino che, con il Molise, ha l'Rt più alto in Italia.