L'indotto Honda perde un pezzo

La Solfer (marmitte) va in mobilità prima di trasferirsi in Vietnam

ATESSA. Occhi puntati sulla Honda, lo stabilimento che occupa oltre 600 operai e che è in cassa integrazione fino al 14 novembre. Se da un lato non è stata ancora comunicata la strategia sul cosiddetto "maker layout", quali cioè saranno i pezzi in costruzione da assegnare ai vari stabilimenti dell'indotto, dall'altro la Solfer, azienda strategica che produce marmitte a Santa Maria Imbaro, ha aperto la procedura di mobilità. Ormai l'obiettivo dichiarato è di andare a produrre in Vietnam.

Del caso Solfer si discute oggi con i sindacati. Sul tavolo la decisione dell'azienda umbra, che occupa circa 25 operai nello stabilimento di Santa Maria Imbaro, di trasferire la produzione fuori Abruzzo. L'annuncio era nell'aria, ma da qualche giorno si è passato dalle parole ai fatti aprendo la procedura di mobilità. Entro 75 giorni l'azienda dovrà decidere se uscire dalla Val di Sangro e dall'indotto dello stabilimento Honda di Atessa, il più grande d'Europa.

LE CRITICHE.
La frattura è particolarmente grave visto che gli ordinativi ci sono e che il lavoro non manca. Da alcune voci risulta anche che l'impegno produttivo dello stabilimento Honda di contrada Saletti sia stato confermato alla Solfer. E allora perché migrare in Vietnam? «È quanto chiederemo all'azienda», commenta Marco Di Rocco, segretario provinciale Fiom, «la Solfer in Val di Sangro ha ancora lavoro e ordinativi, useremo ogni mezzo per impegnare l'azienda a restare qui».

IL CASO HONDA.
E le critiche alla scelta di delocalizzare la produzione erano arrivate anche da Uilm e Fim, che nei giorni scorsi, assieme alla Fiom, avevano indetto una conferenza stampa congiunta proprio per discutere delle prospettive Honda. Nonostante le rassicurazioni del vice presidente di Honda Italia Silvio Di Lorenzo, che aveva confermato al Centro che la produzione della casa giapponese resta in Val di Sangro, il quadro non è roseo.

Entro novembre 2012 la direzione aziendale dovrà comunicare se le produzioni dei motori Sh 125 e 150 euro 5 passeranno in Thailandia. La scelta si renderebbe necessaria a causa dell'elevato quantitativo di pezzi richiesti, oltre 4 milioni.

Ma i sindacati premono affinché lo stabilimento di contrada Saletti continui ad avere il suo ruolo strategico all'interno del colosso giapponese delle due ruote.

I MOTORI.
Sarebbe confermata la produzione in Val di Sangro del nuovo modello Sh 150 dopo il 2013, ma si tratterebbe comunque di assemblare dei motori costruiti altrove. E resta fatidica la data del 5 dicembre, quando la direzione italiana incontrerà quella giapponese per presentare un piano di rilancio delo stabilimento sangrino.

I NUOVI MODELLI.
Intanto si spera nei nuovi modelli. Dall'8 al 13 novembre nel salone di Milano verrà presentata la Honda Integra (la cui produzione dovrebbe essere effettuata in Giappone), definito l'anello di congiunzione tra scooter e moto. E sul mercato si affaccia anche un possibile concorrente della Honda.

Si tratta del nuovo Xenter della Yamaha, diretto concorrente dello scooter Honda Sh, finora re incontrastato di questo segmento di mercato.

Lo Xenter, 2.990 euro chiavi in mano, ha una cilindrata di 155 cc, una versione 125 (che tuttavia verrà presentata solo a gennaio) e, fra le novità l'introduzione, per la prima volta in assoluto su questo tipo di modelli, di un mono ammortizzatore posteriore, che assieme ad una ruota da 16 pollici assicura una guida confortevole anche su terreni accidentati. La sfida alla Honda è dunque aperta.

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