Il primo piano della palazzina ospiterà da marzo l’Assemblea delle Regioni d’Europa

La Regione non vende Bruxelles

Nella sede di Avenue Louise un centro per congressi e workshop

L’AQUILA. La Regione non venderà più la sede di Bruxelles nell’elegante Avenue Louise, che nella passata legislatura era stata al centro di una trattativa con la Banca Popolare dell’Emilia Romagna (Bper). La maggioranza vuole rilanciare la struttura.
Tra le fine di febbraio e gli inizi di marzo al primo piano della palazzina la Regione ospiterà a titolo gratuito l’Assemblea delle Regioni d’Europa (Are) che è considerata la più grande rete indipendente di regioni d’Europa in ragione del fatto che riunisce più di 270 Regioni di 33 Paesi e 16 organizzazioni interregionali. La Regione punta anche a entrare nel Cda dell’Are che ha offerto all’Abruzzo la presidenza della sottocommissione sui disastri ambientali.

Proprio in questi giorni nella struttura è in atto un intervento per la messa a norma dell’impianto di riscaldamento ed elettrico. Con l’arrivo dell’Are la palazzina di Avenue Louise sarà la location per incontri, tavole rotonde, seminari, mostre, workshop ed eventi che secondo le intenzioni della Regione faranno uscire la struttura dall’isolamento (Avenue Louise è una strada commerciale lontana dai palazzi della Ue). L’accordo che porterà alla firma di un protocollo è stato praticamente definito in una serie di incontri tra il direttore del settore Affari della Presidenza della Giunta, Antonio Sorgi e il direttore generale dell’Are.

La sede della Regione a Bruxelles è una struttura a quattro livelli (seminterrato, piano rialzato, primo e secondo piano) acquistanel 2004 dall’amministrazione guidata da Giovanni Pace, che nello stesso anno la inaugurò denominandola “Casa Abruzzo”. La Regione, negli anni precedenti, era stata in affitto in uno spazio in piazza Schumann, dove ci sono i più importanti uffici dell’Ue. «Avevamo davanti due strade: vendere la struttura e andare via trovando uno spazio in affitto a piazza Schumann, oppure far vivere la sede di Bruxelles», spiega Sorgi, «il quale chiarisce che la strategia è stata delineata con il presidente della Giunta Gianni Chiodi.

«Offrire un piano all’Are significa entrare dalla porta principale all’interno di un sistema molto importante di relazioni e di rappresentanza. In sostanza non saremo più isolati come succede ora. La nostra struttura diventerà un punto di riferimento strategico per le Regioni europee oltre ad essere sede per riunioni di lavoro, workshop ed eventi. Ed anche i due funzionari potranno lavorare meglio e produrre risultati più efficaci avendo contatti con una rete di rilievo».

Con il taglio del servizio di Bruxelles e quindi del dirigente, dopo che per quest’ultimo era stato prima lanciato e poi revocato un bando per il quale erano giunte una trentina di domande, l’ufficio è tornato alle dipendenze della direzione Affari della Presidenza. «La Regione ha risparmiato circa 300mila euro» ha spiegato ancora Sorgi. «La rappresentanza a Bruxelles è molto costosa e quindi bisogna farsi venire delle idee. Quella di ospitare l’Are ci sembra molto positiva e vantaggiosa per la Regione». Insieme alla palazzina, la Regione aveva acquistato anche una dependance adiacente che non è in condizioni ottimali: «Serve un intervento importante», riferisce il direttore degli Affari della Presidenza, «per ora pensiamo di mettere a posto il piano terra per adibirlo a garage. Per il resto vedremo».