La Sangritana traina la ripresa

Chiodi: bilancio in salute e strategie che colmano il ritardo infrastrutturale

LANCIANO. «L'Abruzzo ha una vocazione di polo logistico, ma ha un ritardo sul piano delle infrastrutture ferroviarie che la Sangritana sta contribuendo a colmare». Il presidente della Regione, Gianni Chiodi (Pdl), conclude così la visita istituzionale all'azienda di trasporto regionale, ieri a Lanciano.

Società sana. «La Regione è fiera di essere azionista di Sangritana», continua il governatore, «una società pubblica sana dal punto di vista finanziario, gestionale e di programmazione. In Abruzzo è quasi commovente: la gestione pubblica ha una situazione fallimentare. Ci sono consorzi industriali, gestori di risorse idriche e società dei rifiuti indebitate e inefficienti». Il presidente di Sangritana, Pasquale Di Nardo, e tutto il consiglio d'amministrazione hanno fatto le cose in grande per la prima visita di Chiodi (da quando è stato eletto è stato a Lanciano solo altre due volte): spostamenti in pullman, treno e minibus per far conoscere tutte le sfaccettature dell'azienda all'azionista di maggioranza, la Regione appunto.

I progetti. Il tour istituzionale parte dal raccordo industriale nel porto di Ortona. «C'è la speranza fondata che questo venga sostenuto da un finanziamento importante di 90 milioni di euro», annuncia Chiodi che visita la Capitaneria con il sindaco Nicola Fratino, «attiveremo subito la procedura per farlo diventare autorità portuale». Nel mezzo c'è la fermata alla stazione merci di Saletti, nel cuore del nucleo industriale della Val di Sangro. Le ultime tappe sono a Lanciano, ai depositi di pullman e treni, fino alle stazioni, quella nuova e moderna e quella storica, che sarà protagonista della riqualificazione del centro città con il progetto del tram-treno.

«L'Abruzzo ha la vocazione di polo logistico, e non solo per collocazione geografica», sottolinea il presidente della Regione, «ha un tasso di infrastrutturazione autostradale sopra la media nazionale, ma un ritardo accumulato da decenni sul piano aeroportuale e ferroviario. Ma per quest'ultimo la Sangritana ha strategie importanti».

Il sistema trasporti. L'azienda frentana non ha da temere per il futuro, secondo il presidente Chiodi. «Non vedo rischi né problemi per una società che gestisce i bilanci con oculatezza e non ha debiti», precisa il governatore, «sono queste aziende virtuose che fanno l'interesse degli abruzzesi. I cittadini non possono pagare due volte per lo stesso servizio: con il piano di riordino del sistema dei trasporti c'è una razionalizzazione. Non sono in competizione Arpa e Sangritana. L'attività principale di quest'ultima è la rotaia, quello di cui la regione ha più bisogno», sottolinea Chiodi, che poi bolla come «notizia allarmistica» la denuncia del Pd sul rischio di paralisi del trasporto pubblico locale dal primo aprile, a causa della scadenza della proroga delle concessioni.

Sevel e Val di Sangro. Nella stazione di Saletti un convoglio di Ducato Fiat sembra voler salutare il presidente della Regione. Dallo scalo, una piattaforma intermodale ferro-gomma, partono ogni giorno 8 convogli diretti in Francia. La Sangritana ha in progetto, presentato nelle scorse settimane anche in Regione, la realizzazione di uno scalo passeggeri. «Per garantire il servizio di trasporto fino ai cancelli di Honda e Sevel alle 24mila maestranze dei tre turni», spiega il presidente Di Nardo, «eliminando le corse in autobus si abbatterà notevolmente l'inquinamento». Chiodi ascolta, attento. «I destini di Sevel non si giocano in Val di Sangro, però la volontà Fiat è di continuare ad investire e a produrre in Abruzzo», riferisce il governatore, «il sistema dei trasporti diventa fondamentale per creare le condizioni di competitività di un territorio che deve almeno mantenere quello che ha».

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