La siccità? Può attendere, in Abruzzo mai nata la Commissione per l’acqua

La maggioranza in Regione cambia i membri e ottiene il rinvio «a data da destinarsi».Verrecchia di Fdi: “Tutto rimandato perché ci sarebbero state assenze da entrambe le parti”. Monaco (Avs): «Problema serio, inconcepibile posticipare per dissidi interni»
L’AQUILA. Anche i tempi stringenti delle emergenze possono dilatarsi in nome dei delicati equilibri della politica. È il caso della Commissione speciale “per l’Acqua per la gestione della situazione idrica attuale e del servizio idrico in Abruzzo”, istituita sei mesi fa con l’obiettivo di far fronte a un problema cronico della regione e che si aggrava durante la stagione estiva. Ieri ci sarebbe dovuta essere la prima riunione, importante perché in ballo c’era l’elezione di presidente, vicepresidente e segretario, ma è stato deciso un rinvio in extremis a data da destinarsi a causa «di una richiesta di modifica della composizione» da parte della maggioranza. Tradotto, significa che se ne riparla almeno a settembre, visto che attualmente è in ballo la manovra di assestamento del bilancio regionale e che, dopo la votazione decisiva del prossimo martedì, il Consiglio si fermerà per la pausa estiva. È la seconda volta in poco più di dieci giorni che il centrodestra chiede di cambiare formazione.
Il capogruppo di Fratelli d’Italia Massimo Verrecchia minimizza: «È semplice, questa è una commissione a cui molti consiglieri vogliono partecipare», mentre sul rinvio precisa che «ci sarebbero comunque state delle assenze sia nella maggioranza che nell’opposizione».
Non la vede allo stesso modo il consigliere di Alleanza Verdi Sinistra Alessio Monaco, il membro di questa futuribile commissione che per primo ha denunciato la situazione. Sulle ragioni dietro i ritardi ha le idee ben chiare: «Il problema è che le varie componenti della maggioranza non sono riuscite a trovare un accordo. Ed è inconcepibile che i dissidi interni al centrodestra impediscano l’inizio dei lavori di una Commissione che dovrebbe occuparsi di una questione seria e concreta come l’emergenza idrica nella nostra regione. Chiediamo che la Commissione venga immediatamente riconvocata – e non a data da destinarsi – ma prima del prossimo Consiglio del 5 agosto».
Al di là delle cause, rimane il fatto che quest’organo creato ad hoc è vicino a superare i tempi normali di gravidanza per poter entrare in funzione. E intanto l’Abruzzo si appresta ad affrontare il mese più caldo dell’estate con la siccità che è già un problema, ma senza la squadra incaricata di fornire soluzioni.
UNA COMMISSIONE, TANTE SQUADRE. In entrambe le occasioni (18 e 29 luglio) è stato il tandem Verrecchia-Luciano Marinucci (capogruppo di “Marsilio presidente” in Consiglio) a richiedere una modifica dei membri dell’organo. L’ultima ha portato all’ingresso di Marilena e Maria Assunta Rossi che, insieme a Gianpaolo Lugini, Nicola Campitelli, Paolo Gatti e Francesco Prospero, costituiscono il blocco della Federazione “Fratelli d’Italia-Marsilio presidente”. I forzisti, invece, si fanno rappresentare soltanto da Antonietta La Porta, mentre, a chiudere il cerchio del centrodestra ci sono il leghista Vincenzo D’Incecco e Marianna Scoccia di Noi Moderati. Più compatto il fronte della minoranza, che ha mantenuto i suoi “titolari”. A rappresentare il Partito democratico ci sono Silvio Paolucci, Dino Pepe e Antonio Di Marco, Francesco Taglieri per il Movimento 5 Stelle e Giovanni Cavallari per Abruzzo insieme; Enio Pavone per Azione D’Amico- Socialisti- Popolari- Riformatori, Alessio Monaco e, infine, Luciano D’Amico per il gruppo misto.
L’EMERGENZA IDRICA. Se con quest’ultima modifica – salvo nuovi risvolti – è stato sciolto il nodo della composizione della Commissione, rimane quello della sua prima seduta, rinviata a dopo l’estate. Nel mentre, però, denuncia Monaco, la questione idrica colpisce diverse zone del Chietino su cui è «magicamente calato il silenzio» dopo che a maggio «la società che gestisce l’acqua, la Sasi spa, è finita nelle mani del centrodestra». Non va meglio nella Piana del Fucino, dove da mesi gli agricoltori stanno facendo i conti con interruzioni idriche e divieti d’irrigazione. Appena qualche giorno fa il Consorzio di bonifica aveva lanciato l’allarme sul superamento della soglia di secca, che aveva reso di fatto impossibile irrigare 12mila ettari di terreno.