EDITORIALE

LE CASE DELLA CRICCA E QUELLE DELL’AQUILA

Casa, dolce casa. Mitica quella con affaccio sul Colosseo di Claudio Scajola, ministro ormai due volte ex. Un vero affare per l’infaticabile uomo politico ligure che, tra un consiglio dei ministri e un vertice economico, si è distratto al tal punto da non accorgersi che qualcuno è andato dal notaio al posto suo per integrare con 900mila euro in assegni circolari il prezzo un pochino fuori mercato dell’immobile. Ma chi, come si è permesso?

Arci-mitica la casa di Macherio che donna Veronica ha ottenuto, insieme ad un probabile assegno di 300mila euro mensili, dalla separazione con Silvio B. E il marito, anch’egli ormai ex, ha confidato in una riunione di governo: «A proposito di nucleare, ho in mente il sito dove poter realizzare la prima centrale in Italia: Macherio...».

Avvolta nel mistero, dunque con la caratteristica giusta per entrare nel mito, la casa romana di Guido Bertolaso. Per ristrutturarla si è mosso il fido Diego Anemone, ma «mi ha aggiustato solo le tapparelle» si è affrettato a minimizzare il capo della protezione civile. Tapparelle, roba da alloggio popolare anni Cinquanta. A guardar le foto pubblicate dai giornali non è una casupola di periferia. Buon per lui. Ma restano da chiarire tutti i dubbi sull’ambiguo rapporto intrecciato con quel costruttore dai modi spregiudicati.

Casa, dolce casa. Sogno per tanti, privilegio per pochi. I sondaggi danno per la prima volta in calo la popolarità di Berlusconi, colpa del malcostume e del malaffare della cerchia dei suoi fedelissimi. Il premier è passato indenne attraverso le storie piccanti dell’ultimo anno: papi ed escort, miss e veline candidate all’europarlamento o nei consigli regionali. Ma stavolta il suo stesso popolo si sente defraudato.

All’Aquila, per esempio: la casa è un miraggio per quelle 25mila persone che ancora si arrangiano in «autonoma sistemazione». La ricostruzione va a rilento e si complica, Berlusconi non si fa più vedere tra le macerie. Mentre le rivelazioni sugli affari della cricca scuotono una città in bilico: non basta annunciare che non ci sarà indulgenza verso chi ha sbagliato. Bisogna far subito pulizia. Con rigore. Ne saranno capaci?