Le fiaccole della memoria all'Aquilasabato luce sulle tragedie d’Italia

Le fiaccole della memoria tornano per una riflessione. Da Giampilieri a Viareggio, ampia partecipazione alla manifestazione prevista sabato

L’AQUILA. Le fiaccole della memoria torneranno in centro anche questo mese, per ricordare le vittime del terremoto. Ma il presidio di sabato prossimo avrà stavolta un ampio respiro, con comitati e associazioni mobilitati insieme per far luce su tante tragedie italiane. Dalle responsabilità nei disastri idrogeologici, alla mancanza di sicurezza sul lavoro e alle speculazioni edilizie.

L’appuntamento di sabato pomeriggio, costituisce un momento di riflessione su quello che è successo all’Aquila, con le sue 308 vittime, ma senza dimenticare le ferite aperte degli ultimi anni. Così, accanto al Comitato familiari delle vittime della Casa dello studente, del Convitto Nazionale e all’associazione nata a tutela dei parenti delle vittime tra gli studenti universitari, sfilerà all’Aquila l’associazione Legami d’acciaio, nata a seguito della tragedia della ThyssenKrupp a Torino, dove, nella notte tra il 5 e il 6 dicembre 2007, persero la vita 7 operai in un incendio. Arriveranno all’Aquila, anche le associazioni dei familiari delle 32 vittime dell’incidente ferroviario di Viareggio, ma anche delle 37 vittime dell’alluvione del Messinese, di cui 19 solo a Giampilieri. Sabato pomeriggio, è prevista anche la partecipazione dell’assovittime della scuola Francesco Jovine di San Giuliano di Puglia, una delle pagine di cronaca più tristi negli ultimi anni, con 27 bambini e un’insegnante deceduti nel crollo del sisma molisano.

«Saremo tutti insieme», spiegano gli organizzatori riuniti nella tensostruttura di piazza Duomo, «per ricordare le nostre vittime, ma anche per dire no alle morti bianche e, soprattutto, al processo breve». A tal proposito, interviene Antonietta Centofanti, dell’assovittime della Casa dello studente. «Il Ddl sul processo breve sarà una mannaia sui processi già iniziati e su quelli che si apprestano ad iniziare all’Aquila. I tempi brevi per un processo significano sovrapposizione di ruoli, di interventi e competenze, e porterebbero al superamento dei sei anni e sei mesi, e alla conseguente chiusura del processo. E nessuno avrà più il diritto di avere giustizia per i cari deceduti nella tragedia, così come non l’avranno gli infortuni mortali sul lavoro, i morti di amianto, di uranio».

Molte le associazioni mobilitate tra cui Libera, Articolo 21 legal team, Abruzzo social forum, Epicentro Solidale, associazione Kabawyill, Comitato per la difesa della salute e dei luoghi di lavoro e nel lavoro, Equorete, AntimafiaDuemila e Artisti aquilani. Presenti anche la redazione DirittiDistorti, quella di «Sangue e Cemento» il Circolo Arci Querencia, il comitato «3e32», altri comitati spontanei sorti dopo il terremoto del 6 aprile. «In questo paese», commenta Sara Vegni del 3e32, «c’è la necessità di sapere dove e come si costruisce. Non si fa prevenzione idrogeologica né si tutela la sicurezza dei lavoratori e degli studenti, e si deve denunciare il mancato allarme e le negligenze da parte di tutte le persone coinvolte».

A presentare la manifestazione c’è anche Anna Maria Cialente, madre di Francesco Esposito, nella Casa dello studente, a sottolineare l’importanza «di non dimenticare nessuna delle 308 vittime».

L’appuntamento è alle 17 alla Fontana Luminosa, per arrivare a Collemaggio, dove è previsto un collegamento video con Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo. L’altra sorella Rita, parlamentare europeo, verrà all’Aquila, venerdì, per un giro in centro storico, un incontro pubblico in piazza Duomo alle 18, e una cena alle «CaseMatte», quartier generale del «3e32».

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