L’ideatore di Arrostiland: «Così apriamo ai giovani i borghi d’Abruzzo»

16 Ottobre 2025

Fausto Di Nella svela la storia del festival di Pasquetta: «È nato tutto per gioco, oggi raccontiamo l’abruzzesità». Se ne parla stasera a “Zoom” su Rete8

FALLO. Da un gruppo nato sui social per parlare di calcio locale al festival più grande d’Abruzzo. È lunga 10 anni la «incredibile» storia di Arrostiland, e a raccontarla è l’ideatore Fausto Di Nella. Anche lui è tra i protagonisti della prossima puntata di Zoom-Storie dal nostro tempo, in onda stasera alle 23 su Rete8. La puntata racconta il sopralluogo di Di Nella e degli altri organizzatori dell’evento a Fallo, il minuscolo borgo del Chietino che è uno dei quattro contendenti rimasti per ospitare la prossima edizione della Woodstock dell’arrosticino, la festa che ogni Lunedì dell’Angelo raccoglie migliaia di persone all’insegna di cibo e divertimento.

Fallo è la “Cenerentola” di quest’anno: spinta dal sostegno delle star di Hollywood (ospiti d’onore al sopralluogo) ha superato la concorrenza di paesi molto più grandi e con molte più risorse a disposizione. E ora che vede il traguardo a un passo, ci crede più che mai. Ma dietro la storia di Fallo c’è la storia di un evento nato «quasi per sbaglio» da una pagina chiamata “Abbruzzo di Morris”. Inizialmente «era dedicata al calcio locale abruzzese», racconta Di Nella. Pian piano si è creata una community di utenti sempre coesa all’insegna dell’abruzzesità. E così, quando più di 10 anni fa Di Nella va alla sagra dell’arrosticino a Roma, un utente commenta: «Va bene tutto, ma la sagra dell’arrosticino la possiamo fare soltanto noi». «Ho pensato: ha ragione», spiega divertito. Da lì l’idea di passare una Pasquetta alternativa: «Era il giorno più adatto, perché è una festa che in tantissimi passano la giornata a grigliare tra amici o in famiglia».

L’idea si è rivelata un clamoroso successo. Già al primo anno riunì migliaia di persone, e nel corso degli anni la sua platea si è allargata sempre di più. Basti pensare che l’anno scorso, a Torre de Passeri, sono stati sfiorati i 30mila partecipanti. Insomma, da un evento nato per gioco a simbolo dell’Abruzzo. O meglio, «dell’abruzzesità», precisa Di Nella, perché «l’arrosticino è soltanto un mezzo. Quello che facciamo con Arrostiland è trasmettere il nostro modo di vivere la socialità». C’è un concetto che definisce questo modo di essere tutto abruzzese? «È lo stato dell’anima», risponde senza esitazione. Da anni è questo lo slogan di Arrostiland ed è il leitmotiv che guida Di Nella e gli organizzatori nelle “ispezioni” nei Comuni candidati a ospitare il festival. E infatti più che un sopralluogo quello a Fallo sembra una prova della festa. Bande, musica, cibo e divertimento: un’organizzazione che ha richiesto la mobilitazione di un intero territorio che ha messo da parte i campanilismi locali per aiutare la piccola Fallo a realizzare il suo sogno.

D’altra parte, sul piatto per chi vince il contest c’è una visibilità senza precedenti per tutta l’area, oltre che l’indotto economico di un flusso di migliaia di persone pronte a divertirsi insieme e a scoprire una nuova gemma d’Abruzzo. «Anche questa era un’idea che abbiamo coltivato sin dal principio», spiega Di Nella, «volevamo aprire i piccoli borghi alle nuove generazioni, che senza un evento del genere probabilmente non scoprirebbero queste realtà». Una nuova via per combattere lo spopolamento che da anni affligge i piccoli borghi abruzzesi? «Sarebbe un obiettivo troppo grande per noi, ma se così tanti Comuni si candidano per ospitare Arrostiland un motivo ci sarà». Fallo è stato soltanto il primo dei quattro sopralluoghi in programma. Nelle prossime settimane Di Nella e i suoi andranno a San Benedetto dei Marsi, Pratola Peligna e infine Mosciano Sant’Angelo. Zoom sarà sempre presente per raccontare il sogno di ognuno di loro. Un grande viaggio che inizia stasera. Da “Fallo-Hollywood”.

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