ABRUZZO / CORONAVIRUS

Marsilio: L'Aquila oggi è come Bergamo a marzo

Il presidente della Regione fa il punto sull'emergenza e si appella agli anziani "Restate a casa". Vaccinazioni rallentate per le consegne delle case farmaceutiche, in arrivo i test rapidi nelle farmacie

PESCARA. «L'Aquila è sottoposta a un'ondata molto pesante, analoga a quella che colpì Bergamo nella prima fase. I nostri medici la stanno affrontando con il massimo della determinazione». Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, parla di una «corsa contro il tempo». E sottolinea che «il sistema nel complesso sta tenendo, tra grandi difficoltà». Intervenuto nel corso di una conferenza a Pescara, il governatore afferma che «l'ondata subita dal nostro territorio non è normale: in un mese, si è scatenato un vero e proprio flagello di fronte al quale ogni sanità del mondo va in difficoltà». Rispondendo a una domanda sulla situazione della provincia dell'Aquila, il territorio, il meno colpito nella fase primaverile, ora invece martoriato dalla circolazione del virus, Marsilio afferma che «ogni giorno, nella Asl dell'Aquila e in tutte le altre Asl d'Abruzzo, si aprono nuovi reparti. Continuiamo a lavorare per reperire nuovi spazi, riorganizzando la sanità». Tra le difficoltà, evidenzia il governatore, c'è quella relativa al reperimento di personale, ma «stiamo lavorando su nuove assunzioni». Rispetto alle polemiche politiche, Marsilio dice che «si deve lasciare spazio a chi ha le competenze e a chi fa questo mestiere. Quando c'è un'epidemia in corso» osserva «tutta la politica deve stare al fianco degli esperti e metterli nelle condizioni di lavorare, non fare megafono sotto ai Pronto soccorso. Quello è un mestiere troppo facile, ma non porta lontano».

Marco Marsilio, presidente della Regione Abruzzo

Appello agli anziani: "Restate a casa". «Faccio un appello a tutti i nostri anziani: restate il più possibile in casa, state isolati, non frequentate persone. Si tratta della popolazione più esposta e più fragile. La popolazione ultra 75enne è quella che se si ammala rischia di finire con alta probabilità non solo in ospedale, ma in terapia intensiva. E la gran parte dei decessi avviene in quella fascia di età. Proteggiamo i nostri anziani ed evitiamo situazioni di promiscuità». E' sempre Marsilio a fare il punto della emergenza sanitaria dopo l'ordinanza che ha disposto il passaggio della regione in zona rossa. «La pressione sulle strutture sanitarie», sottolinea il governatore, «sale giorno dopo giorno. Solo oggi ci sono stati nove accessi in più in terapia intensiva. Quando ci siamo resi conto di aver superato le soglie critiche del 30% e del 40% dell'occupazione di posti letto rispettivamente di terapia intensiva e nei reparti, i nostri medici ci hanno chiesto, attraverso il gruppo tecnico scientifico (Gts), di attuare misure più restrittive, perché gli ospedali rischiano di non poter più garantire il diritto alla salute. Se abbiamo adottato misure più restrittive è per fare in modo che il contagio venga contenuto e poi debellato. Spero nella collaborazione di tutti per arrivare al blocco della circolazione del virus».

Sui vaccini il problema c'è ma non dipende dalla Regione. «Il problema è vero ma non dipende dalla Regione. Al di là delle polemiche che qualcuno continua a fare, tutte le Regioni hanno difficoltà nell'approvvigionamento perché le industrie farmaceutiche fanno fatica a produrre un numero di vaccini antinfluenzali così alto». Il presidente della Regione Abruzzo sottolinea che sono già state somministrate 183mila dosi di vaccino antinfluenzale. «Noi» dice «abbiamo acquistato un numero importante di vaccini, molto più alto di quelli degli scorsi anni, e ce n'è stata consegnata una parte. Abbiamo cominciato la campagna vaccinale un mese prima, a ottobre, e alla data di oggi abbiamo già vaccinato 183mila persone, i tre quarti della popolazione, equivalente allo stesso numero dell'intera campagna vaccinale dello scorso anno. Abbiamo acquistato il doppio delle dosi, 356mila, cioè il 75% della popolazione target di riferimento: dai 60 anni in su, tra 6 mesi e 6 anni oltre agli operatori socio sanitari delle strutture pubbliche e private, cioè tutti coloro che hanno diritto alla vaccinazione gratuita. Purtroppo c'è sul mercato una situazione di difficoltà» osserva Marsilio. «Noi abbiamo comprato i vaccini e abbiamo iniziato a somministrarli, ma a un certo punto l'industria del farmaco ha smesso di consegnarli e sta ritardando le consegne». Il governatore illustra anche i dati: la Asl dell'Aquila, lo scorso anno, ha vaccinato 45mila persone in tutta la campagna vaccinale, ora è già a 36mila 500, Pescara è a 45mila rispetto alle 60mila dello scorso anno, Chieti a 48mila su 65mila e Teramo, con 46mila 700 vaccini già fatti, ha raddoppiato i numeri dell'intera campagna dello scorso anno (25mila). «Ne mancano 30mila a Teramo, 30mila a Chieti, 45mila a Pescara e 40mila circa all'Aquila. Bon appena arriveranno, queste dosi verranno distribuite».

Test rapidi nelle farmacie. Presto in Abruzzo sarà possibile eseguire nelle farmacie il test antigenico rapido per la ricerca del Sars-CoV-2. Lo ha confermato annuncia Marsilio parlando di «un accordo importante che formalizzeremo entro breve tempo. Spero» precisa il presidente «di poter fare l'ordinanza entro la fine della settimana o al massimo lunedì. Non è stato facile mettere insieme le esigenze e i meccanismi organizzativi» aggiunge Marsilio. «Si tratta di un'attività che permetterà di poter andare in farmacia a fare il test antigenico rapido che con altissima affidabilità certifica la negatività del soggetto. Nel caso di positività, invece, il paziente verrà sottoposto a tampone molecolare. Sarà uno screening importante sul territorio che aiuterà a tenere sotto controllo l'epidemia».