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Meno residenti in Abruzzo nonostante gli stranieri

Regione senore più spopolata e anziana: tra il primo gennaio e il 31 dicembre 2014 meno2.366 unità

PESCARA. L’Abruzzo è sempre più spopolato e anziano, nonostante la crescente presenza di stranieri. A dirlo sono i dati Istat sulla popolazione della regione. Tra il primo gennaio e il 31 dicembre 2014, la regione è passata da 1.333.939 a 1.331.574 abitanti, con un calo di 2.365 unità.

L'età media è abbastanza alta, di 45,2 anni, contro i 44,4 in Italia. Solo il 12,8 per cento della popolazione ha tra 0 e 14 anni (sono il 13,8% in Italia), mentre il 64,6% è situata tra 15 e 64 anni (64,5% in Italia).

Il 22,6% ha 65 anni e oltre (21,7% il dato nazionale) e il 7,4% ha 80 anni e oltre (6,5% in Italia).

In Abruzzo, lo scorso anno, sono nate 10.534 persone e ne sono morte 14.382, con un saldo negativo naturale pari a 3.848. Negativo il saldo migratorio interno (il saldo tra cittadini che lasciano la regione per altre regioni e altri che arrivano in Abruzzo da altre regioni italiane) è pari a -628. Va meglio quello estero che è pari a 2.265, e quello tra iscritti e cancellati di ferma a 1.483 unità.

Il tasso di natalità è pari a 7,9 per mille abitanti, più basso dell’Italia che è già basso e pari a 8,3 per mille. Più alto anche il tasso di mortalità pari a 10,8 per mille abitanti (9,8 in Italia), il tasso migratorio a 1,2 (2,3), quello di crescita naturale a -2,9 (-1,6) e il tasso di crescita totale è pari a -1,8 per mille abitanti (0,2).

La popolazione straniera, lo scorso anno, è cresciuta di 1.960 unità, passando da 84.285 a 86.245, pari all'1,7% degli stranieri residenti in Italia. L'aumento rispetto al 2013 è del 3%. Ma la percentuale degli stranieri è ancora inferiore alla media italiana: 6,5% della popolazione (8,2 in Italia); il 54,6% è di sesso femminile. Il 10,9% dei nati in Abruzzo è straniero.